Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2012 alle ore 10:54.

My24

Arriva il «motore» per accelerare i piani dell'Agenda digitale italiana. È stato lo stesso ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, durante la conferenza stampa di ieri che ha seguito la riunione di Palazzo Chigi, a definire così la neonata «Agenzia per l'Italia digitale». Sarà «un'unica semplificata entità» - avverte Passera - e dovrà diventare il «motore dei progetti» che saranno messi in pista già da quest'estate - con l'atteso decreto Digitalia ormai quasi pronto - per ridurre il cosiddetto «digital divide».

Alla nuova Agenzia, a esempio, spetterà il compito di accelerare i piani di banda larga e banda larghissima, coordinando le «politiche e le strategie di diffusione delle nuove tecnologie», ma anche assicurando «la piena interoperabilità dei sistemi informatici della pubblica amministrazione, secondo i parametri comunitari», avverte Palazzo Chigi nella sua nota. Il nuovo organismo dovrà anche «procedere alla razionalizzazione della spesa pubblica informatica»: un compito delicato che farà – avverte il decreto – in collaborazione con la Consip. Tra le sue funzioni anche quella di promuovere e diffondere «iniziative di alfabetizzazione informatica» rivolte ai cittadini e ai dipendenti pubblici e il «monitoraggio» dell'attuazione dei piani di Ict delle pubbliche amministrazioni che dovranno rispettare «procedure e standard» definiti in modo da garantire la «piena interoperabilità». Alla nuova Agenzia verranno attribuite tutte le funzioni svolte finora da diversi enti – Digitpa, Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione, Dipartimento per la digitalizzazione della Pa – che vengono così soppressi o riorganizzati. In questo modo, individuando un solo soggetto, si dovrebbe superare «il problema della frammentazione delle competenze – spiega Palazzo Chigi – ponendo le basi per una programmazione unitaria e coordinata delle risorse sul fondamentale fronte dell'innovazione».

L'Agenzia per l'Italia digitale è stata subito promossa dal presidente di Confindustria digitale, Stefano Parisi: «È un passo fondamentale per governance efficiente e spending review», ha detto ieri. E a regime, secondo Parisi, «potrà portare a un risparmio dell'ordine di 36 miliardi di euro», raggiungendo così «importanti obiettivi di razionalizzazione del sistema, come la piena condivisione e interoperabilità tra le banche dati e la messa a disposizione di soluzioni standard per tutte le amministrazioni pubbliche».

La struttura dell'Agenzia – così come è delineata dal decreto – sarà snella. L'organigramma prevede un direttore generale che sarà scelto «tra persone di particolare e comprovata qualificazione professionale in materia di innovazione tecnologica» e sarà nominato entro trenta giorni dall'entrata in vigore del decreto dal presidente del consiglio, di concerto con il ministro per la Pa, con quello dello Sviluppo economico e con quello dell'Istruzione, università e ricerca. Il direttore resterà in carico tre anni e sarà affiancato da un un collegio dei revisori dei conti e da un Comitato di indirizzo composto da 5 membri scelti uno dalla presidenza del consiglio, uno ciascuno dal Miur e dallo Sviluppo economico e da due membri designati dalla Conferenza unificata.

La nascita dell'Agenzia avviene alla vigilia dell'avvio dell'Agenda digitale: il decreto legislativo che ne prevede le misure operative dovrebbe vedere la luce entro l'estate (in questi giorni si stanno ultimando le linee guida). Gli obiettivi da raggiungere sono diversi e divisi in sei fronti: infrastrutture e sicurezza, e-commerce, ricerca, alfabetizzazione informatica, eGovernment e open data, smart cities & communities.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi