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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2012 alle ore 08:19.

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di Gianni Rusconi
Nell'imminente vigilia dell'annuncio di Microsoft, arrivato nella notte italiana, le ipotesi erano molteplici: si era parlato di un controller a tavoletta per la console Xbox e di un dispositivo votato al puro intrattenimento digitale. C'era la voce di un prodotto scaturito dalla collaborazione con Barnes & Noble (avviata in aprile sul fronte e-book con un investimento da 300 milioni di dollari). Dai vari blog era sortito anche un nome, "Surface" (lo stesso del tavolo touch), che poi si è rivelato essere l'appellativo giusto.

Quello che segna per Microsoft l'inizio di una nuova era mobile, in cui recitare con un dispositivo, il primo della sua storia in campo computing, recante il proprio marchio (presente al momento solo sulla console Xbox e sul media player Zune, giunto a fine vita).

Il tablet "brandizzato" Surface si presenta in due distinte versioni, una con a bordo Windows 8 Pro e processori Intel Ivy Bridge e l'altra con Windows Rt (che dalla sua avrà anche pre installato Office 15), la versione del nuovo sistema operativo dedicata ai chip a tecnologia Arm. Le caratteristiche tecniche chiave in comune sono le seguenti: schermo da 10,6 pollici in alta definizione (Hd per il modello con Rt, Full Hd per l'altro) in formato panoramico 16:9, una dotazione di memoria variabile da un minimo di 32 a un massimo di 128 Gbyte, un'ampia dotazione di interfacce di connessione (porta Usb, slot per schede micro Sd) e una sorta di cavalletto posteriore che serve a mettere il tablet in posizione di riposo (azzerando i consumi di energia) quando non utilizzato.

La chicca a livello estetico/funzionale è la cover che può trasformarsi in tastiera, sia touch (di vari colori) che fisica (di colore nero). Di cover Microsoft ne ha sviluppate due (Touch e Type), entrambe in grado di essere collegate al tablet attraverso una cerniera magnetica ed entrambe pensate con la doppia funzione di elemento protettivo e di ulteriore tastiera opzionale.

Il modello con Windows RT sarà leggermente più leggero e sottile: 676 grammi di peso per 9,3 millimetri di spessore contro i 903 grammi e i 13,5 millimetri del modello con Windows 8 Pro. Sui prezzi, per il momento, c'è l'assoluto riserbo e se ne saprà qualcosa di più solo in prossimità della disponibilità effettiva dei prodotti sul mercato (la versione per Windows 8 Pro sarà in vendita entro i tre mesi successivi al lancio del nuovo sistema operativo). Microsoft ha comunque anticipato il fatto che i due tablet Surface avranno un costo in linea con quello dei prodotti ad essi comparabili, e quindi tablet basati su processori Arm e ultrabook a piattaforma Intel nel secondo. Ma perché il gigante di Redmond è voluto entrare con un suo prodotto nel mercato dei tablet? Perché, ma questa è solo una delle chiavi di lettura, ha maturato l'idea di rendere disponibili le proprie piattaforme operative ai produttori di dispositivi mobili e nel contempo realizzare un apparecchio (telefono, pc a tavoletta, notebook) in proprio. Ricalcando di fatto il modello fatto proprio da Google.

Microsoft cavalca quindi il rischio di vestire i panni di concorrente dei suoi storici partner, i produttori di computer, a cui continuerà a vendere in licenza i suoi software garantendo loro condizioni eque per poter costruire i nuovi tablet con Windows 8 e Windows RT. Partendo dal presupposto che Surface ha il vantaggio di far funzionare le app già sviluppate per Windows 8 e che le sue prestazioni, parole del Ceo Steve Ballmer, sono quelle di un vero e proprio pc (e dunque paragonabili a quelle di un ultrabook, tanto per restare nell'ambito dei device portatili di nuova generazione).

Con l'avvento del nuovo sistema operativo – in rampa di lancio per ottobre – la casa di Redmond sposa in buona sostanza un approccio che guarda al mondo mobile in una doppia veste (fornitore di sistema operativo e produttore del dispositivo), che non solo ricalca quella del gigante di Mountain View ma anche, per certi versi almeno, quella di Apple. La società della Mela è del resto il nemico numero uno da battere per il semplice motivo che nei tablet, mercato destinato a sorpassare in futuro quello dei tradizionali pc (fra quattro anni, secondo Forrester Research, le tavolette in uso nel mondo saranno 760 milioni e di queste ben 375 milioni saranno vendute solo nel 2016) l'iPad è il prodotto di riferimento. Perché cattura, il dato è relativo a tutto il primo trimestre di quest'anno, due terzi della domanda e perché offre oggi il più ampio spettro di applicazioni e funzionalità sia in chiave consumer che in orbita professionale.

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