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Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2013 alle ore 11:37.

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Una licenza, un solo personal computer. La voce che circolava sui blog tecnologici a proposito di Office 2013 ha trovato la prevista ufficialità: Microsoft ha infatti confermato nelle scorse ore (ne ha dato conto il sito Computerworld) che una copia della nuova versione della suite di produttività non può essere disinstallata da un pc per essere attivata su un altro. Più precisamente, le licenze retail di Office 2013 sono legate al singolo desktop o notebook su cui vengono caricate la prima volta e non possono essere assegnate, e quindi trasferite, a un'altra macchina (anche nel caso di un prodotto appena acquistato).

E nel caso che il pc con a bordo la licenza originale vada distrutto (per un problema della scheda madre, per esempio), perso o rubato? A precisa domanda, dal colosso di Redmond la poco esauriente ma intuibile risposta è stata il classico "no comment". Da Microsoft è però arrivata almeno una rassicurazione ufficiale: in caso di crash del pc è possibile procedere con la re-installazione di Office 2013 sullo stesso computer.

La virata sul cloud con Office 365
Come si giustifica quello che è a tutti gli effetti un limite della nuova piattaforma rispetto alla versione 2010? Quella più logica, e condivisa da diversi osservatori, potrebbe essere la seguente: Microsoft vuole spingere gli utenti, anche quelli professionali e le aziende, verso Office 365, la versione cloud di recente rilasciata su scala mondiale e utilizzabile (su un massimo di cinque pc o Mac e su smartphone e tablet Windows 8) sottoscrivendo un abbonamento (Home Premium) da 99 euro l'anno. I prezzi di Office 2013 in formato scatola, lo ricordiamo, partono invece dai 119 euro per l'edizione Home & Student e arrivano ai 539 euro per quella Professional, che include Outlook, Publisher e Access.

Come inquadrare il cambio di strategia di licensing, del resto ampiamente annunciato, operato dal gigante del software nordamericano? Dal lato dei clienti la mossa è sicuramente una brutta notizia, perchè il vincolo di non poter trasferire il nuovo Office da un pc all'altro non è indifferente. Se il computer muore, questo l'assunto, la suite fa identica fine. Vista da Redmond, per contro, la questione si spiega con la necessità di mantenere vivo e in crescita un business che vale 24 miliardi di dollari l'anno, e cioè circa un terzo del giro d'affari complessivo della compagnia.

Gestire tutte le funzionalità della suite online nei propri data center è la strada per aumentare la marginalità su questa linea di prodotto? Evidentemente sì, visto lo sforzo che Microsoft ha messo in campo per promuovere Office 365. La logica è quella degli applicativi per l'ufficio e i professionisti di Google, dalla mail ai Docs, tutti disponibili in modalità cloud. Ed è con il gigante di Mountain View che la casa di Redmond deve vedersela per mantenere inalterata (sia nell'ottica degli utenti privati che delle aziende e degli enti pubblici) una leadership di mercato che nell'ambito dei software per la produttività rasenta il monopolio o quasi.

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