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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2013 alle ore 13:47.

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Un traguardo significativo. Ma soggetto a debiti approfondimenti. Dal 26 ottobre a oggi le licenze di Windows 8 vendute da Microsoft, comprensive degli aggiornamenti scaricati dagli utenti direttamente online e le copie consegnate ai produttori di pc, hanno toccato quota 60 milioni. A comunicarlo ufficialmente è stata Tami Reller, Chief Financial e Chief Marketing Officer della divisione Windows (figura salita ai vertici dopo l'uscita di scena di Steven Sinofsky), a un evento di JP Morgan tenutosi ieri in occasione del Consumer Electronics Show in corso a Las Vegas. A suo dire il dato è sostanzialmente in linea con quello registrato nello stesso arco di tempo per Windows 7.

Microsoft parla in sostanza di successo per il nuovo sistema operativo – a fine novembre la compagnia rese noto come le licenze distribuite sul mercato fossero già arrivate a 40 milioni – e le dichiarazioni della Reller vanno ad enfatizzare il concetto: "Windows 8 è un grande e ambizioso cambiamento". Rispetto ai numeri resi noti agli analisti ci sono però da fare almeno due osservazioni. La prima riguarda le licenze a volume inerenti le forniture alle grandi multinazionali con i contratti di Enterprise Agreement: Microsoft non specifica se nel computo dei 60 milioni di cui sopra siano o meno incluse. La seconda chiama in causa le allettanti promozioni definite dal colosso di Redmond per gli upgrade a Windows 8: fino a gennaio l'offerta è di 14,90 euro per la versione standard e di 29,90 euro per la versione Pro.
Una terza chiave di lettura per inquadrare il livello di gradimento di Otto rimanda all'andamento del mercato dei computer. Secondo una recente stima di Npd Group il saldo delle vendite di notebook Windows negli Usa, nel raffronto fra la "shopping season" 2012 e quella 2011, è in passivo. E in generale la domanda di computer sta soffrendo da una parte l'onda lunga della crisi economica e dall'altra la concorrenza dei tablet.

A livello di licenze distribuite, in ogni caso, Microsoft potrebbe arrivare al traguardo dei 100 milioni entro il primo trimestre dell'anno – e 100 milioni sono le app scaricate ad oggi dal Windows Store - e sarebbe un risultato assai importante, anche finanziariamente. Certo la società deve mettere in conto il fatto che, se gli acquisti di pc Windows 8 da parte degli utenti finali (consumatori ed aziende) dovessero confermarsi tiepide come lo sono state finora, anche il ritmo di vendita delle licenze subirà un contraccolpo. Ed è per questo motivo che il successo dei tablet con a bordo il nuovo software pensato per l'uso tattile diventa un passaggio chiave per il futuro prossimo della multinazionale nordamericana.

Allo stato attuale la casa di Redmond ha certificato oltre 1.700 modelli di computer Windows 8 e Windows RT, 200 in più rispetto a fine novembre. A Las Vegas c'è stata la prevista nuova ondata di annunci di tavolette, ultrabook e ibridi ma molti dei prodotti in vetrina non arriveranno subito sul mercato. E per le fortune di Microsoft e dei suoi partner c'è il non trascurabile problema dei prezzi di listino, ancora elevati, dei pc e dei tablet basati su Otto. La Reller, nella propria audizione pubblica al Ces, ha ricordato come il processo di migrazione a Windows 7 sia ancora in corso (il processo interessa il 90% delle aziende di classe enterprise con oltre 2mila utenti) e ha declinato ogni commento rispetto a un possibile ultrabook o smartphone a marchio Surface.

Fare bene con il tablet Surface, ha chiosato la manager, "è realmente molto importante per Microsoft" e il monito suona in effetti logico in virtù delle proiezioni di mercato riguardanti le tavolette multimediali. Un rapporto stilato nelle ultime ore da Npd DisplaySearch afferma come le vendite di tablet potrebbero superare già nel 2013 quelle dei notebook, toccando quota 240 milioni (contro 207 milioni di tradizionali portatili). Come si spiega questo ulteriore boom di domanda, che anticipa di tre anni un sorpasso ritenuto dai più inevitabile? Con l'affezione degli utenti per i prodotti a basso prezzo con schermo da 7 e 8 pollici, che secondo gli analisti cattureranno circa il 45% del venduto totale lasciando ai modelli da 9,7 pollici (l'iPad) una fetta del 17%.

L'anno appena iniziato sarà quindi quello dei tablet in miniatura? Da Las Vegas qualche indicazione in tal senso è arrivata. Acer ha ufficialmente presentato l'Iconia B1, apparecchio con display da 7 pollici a piattaforma Android versione 4.1 Jelly Bean (il processore dual core da 1,2 GHz è di MediaTek) che l'azienda taiwanese porterà in commercio a meno di 150 dollari. Meno di un terzo del costo del tablet Surface più economico.

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