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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2012 alle ore 19:31.

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Da anni oltreoceano si fa social tv, con lo sport a farla da padrone. Non solo Super Bowl: le recenti finali NBA con James Lebron hanno generato 6,6 milioni di social-commenti. D'altronde le grandi dirette sportive che vivono in rete e si amplificano grazie ai social network stanno raggiungendo risultati inaspettati. Dialogando con Andrea Materia, autore e analista della tv interattiva, si scopre che «chi vende diritti sportivi vive una nuova primavera, perché valorizza il peso specifico dell'evento. Mentre nel mondo della televisione generalista gli ascolti si frammentano, i grandi eventi sportivi si moltiplicano e pertanto si rafforzano, si amplificano». Lo sport però vive necessariamente del live streaming, della diretta. Così la dinamica dei commenti su Twitter o su Facebook – tipico gioco da “bar sport” - puntella e blinda gli ascolti. Se la social tv e Internet in senso lato stanno delineando vincitori e vinti, lo sport risulta senza dubbio trionfare.

Partecipare con la community alla costruzione del format. Il meteo su Twitter di James Spann.
La trasmissione delle previsioni meteo è un must nella tv un po' ovunque, ma trova senza ombra di dubbio interessanti sviluppi proprio in America, nelle tv via cavo e nell'emittenza locale organizzata con un meccanismo di syndacation. La storia di James Spann è quella di un meterologo televisivo che, a causa di un calo di elettricità dalla stazione dalla quale trasmetteva dovuto ad un tornado, ha continuato ad essere irradiato soltanto dalla rete. Così Spann ha fatto di necessità virtù: non riuscendo ad ottenere dal satellite gli aggiornamenti meteo, ha chiesto aiuto alla rete grazie a Twitter e ha iniziato a fare il collettore delle informazioni digitali “dal basso”. Così gli users, ancora connessi online, hanno iniziato a twittare le previsioni da ogni angolo dell'America. Ne è nato un esperimento di successo: da paludata trasmissione tv del meteo di James Spann è diventata un format innovativo in streaming live, aperto ai contributi degli utenti.

Mettersi in gioco in rete interagendo con il format. I nuovi game-show di Channel4.
La social tv  la si “partecipa” da casa.La tv anglosassone ci arriva a proporre anche i primi concorrenti “social” della storia del piccolo schermo. Piccolo e anche piccolissimo, addirittura miniaturizzato, perché i concorrenti dei game-show “The million pound drop” e “The Bank Job”, entrambi inglesi e trasmessi su Channel4, si collegano dal loro smartphone o tablet e partecipano alla trasmissione. I quiz si registrano in studio, ma possono essere partecipati via Facebook. E gli utenti connessi possono arrivare anche a battere il concorrente in studio. «Il game è una delle applicazioni più riuscite della social tv perché al live streaming associa un alto grado di coinvolgimento e partecipazione», conclude Materia.

Attivare partecipazioni reali tra broadcaster e community.Al Jazeera e i corrispondenti arruolati via social network.
Non bastavano le interviste trasmesse via Skype dalle zone di guerra. Al Jazeera è riuscita a generare sconquasso tra gli operatori dell'informazione per diverse trovate innovative. Il colosso informativo ha saputo imporsi sulle grandi all news americane e su Cnn in testa grazie all'adozione di Storify specifici e alla partecipazione attiva di “inviati” arruolati tramite i social network e presenti sui fronti più caldi nel mondo. Inoltre Al Jazeera è la più competitiva nell'adozione di piattaforme di live streaming. Il network ha creato anche specifici tutorial per gli inviati “digitali”. «Hanno saputo fra crescere la loro community online e assoldare le eccellenze in modo attivo, arrivando anche ad insegnare ai social inviati che stanno nelle zone di guerra come caricare i video», precisa Materia.

Diventare top-influencer. Klout con True Blood
Non basta interagire con un game o con un format. Oggi l'ultima frontiera della social tv è quella di intercettare l'interesse dei top-influencer digitali, coloro che con la loro partecipazione spostano pubblici ben definiti e spesso molto motivati in rete. Il network HBO ha lanciato una delle mobilitazioni più innovative per la stagione televisiva americana: la strategia “social” della nuova serie di True Blood prevede anche applicazioni, riconoscimenti su Twitter e una speciale classifica su klout.
Klout è un servizio di social networking che consente un monitoraggio sistematico e dettagliato del proprio pubblico, una analisi delle conversazioni e interazioni anche sui social media. Così HBO ha iniziato a stimare l'influenza degli utenti, con una specifica classifica dei top-influencer e della loro scalabilità. «Adottare klout per la social tv è stato sinonimo di trasparenza, perché i risultati non sono alterabili. Quindi è una partecipazione “dal basso” e multilivello che comporta affezione, empatia con il proprio pubblico», conclude Materia. Alla classifica degli ascolti si affianca così quella degli users. Il passivo telespettatore di un tempo, oggi definitivo utente multitasking, si arma di telecomando e smartphone. E partecipa così la sua social tv.

*Giampaolo Colletti e Andrea Materia firmano il libro “Social tv: guida alla nuova tv nell'era di Facebook e Twitter”, edito da Gruppo24Ore e in libreria da lunedì 25 giugno.

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