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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2012 alle ore 14:03.
C'è chi passa test feroci e visite mediche impegnative e poi si allena mesi e mesi per andare nello spazio. E questi sono gli astronauti, ma c'è anche chi rovescia il sogno di Icaro e dallo spazio si butta a capofitto per ritornare sulla Terra.
Felix Baumgartner è uno di questi, pochissimi, avventurosi che ieri si è portato fino a quasi 30 chilometri, 29.455 metri, in una speciale capsula pressurizzata attaccata a un grande pallone stratosferico rigonfio di Elio. Da lì , con un coraggio e sangue freddo che per noi , poveri bipedi abituati a camminare sul terreno, rasentano la follia si è slanciato nel vuoto protetto da una speciale tuta che gli ha garantito la sopravvivenza.
Meno semplice di quello che sembra a dirlo, basti pensare che il nostro avventuroso ha toccato la bella velocità di 862 chilometri all'ora, quasi quella di crociera di un aereo di linea. La caduta, o discesa a seconda dei punti di vista, è durata 3 minuti e 48 secondi, decisamente unici e mozzafiato.
Si fermerà qui? Neppure per idea, la sua era solo ginnastica preparatoria per quello che lui e il suo team giudicano il vero obiettivo finale: balzo da 36.5 chilometri di altezza e superamento della barriera del suono durante la discesa.
D'altronde il record mondiale tiene dal 1960, con un salto da 31.5 chilometri, ma in tutt'altre condizioni. Trovare oggi un record che tenga per oltre 60 anni è veramente raro, ma forse anche più raro trovare chi abbia voglia di migliorare questo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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