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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2012 alle ore 17:13.

Facebook allarga il suo perimetro in direzione del miliardo di utenti, ma deve affrontare le sfide aperte dall'aumento di accessi dai dispositivi mobili, come i cellulari. E riparte la discussione sulla bolla finanziaria. Il social network ha registrato una crescita a 955 milioni di utenti dai 901 milioni del primo trimestre. Non arresta la sua espansione globale e sono soprattutto i paesi emergenti a diventare un terreno fertile. Il fatturato è di 1,18 miliardi di dollari, con un incremento del 32% rispetto al medesimo periodo di un anno fa: l'84% degli incassi deriva dalla pubblicità. Eppure non basta.
Il fatto è che è in corso un cambiamento radicale. A segnare un salto in avanti sono, inoltre, gli utenti da dispositivi mobili: tagliano il traguardo di 543 milioni nel secondo trimestre. Ma la trasformazione incide sui ricavi. La società di analisi Adparlor valuta che il prezzo di vendita delle inserzioni commerciali visualizzate dai cellulari sia inferiore del 30% rispetto ai desktop. Si tratta di un nodo cruciale. Facebook ha in cantiere strumenti per affrontare la transizione. Punta sulle storie sponsorizzate dalle aziende: generano un milione di dollari al giorno e la metà deriva proprio dalle piattaforme mobili. È stata la chief operating officer di Facebook, Sheryl Sandberg, a chiarire che occorrerà insegnare alle imprese come partecipare alla conversazione nei social media, anche sul territorio locale. Altri fronti, però, sono aperti.
Aumenta il valore dei pagamenti, come ad esempio gli acquisti di beni digitali utilizzati nei videogiochi, dove il social network trattiene una quota: raggiungono 192 milioni di dollari, da 186 milioni di dollari nel precedente trimestre. Inoltre l'amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, ha smentito di avere in cantiere uno smartphone da sviluppare in collaborazione con Htc da lanciare a metà dell'anno prossimo: è una voce diffusa da tempo e ritorna a galla da mesi.
Che il momento non sia idilliaco per le net-company votate al social e fresche di quotazione lo conferma il brusco ritorno di Zynga alla dura realtà. La società che progetta videogiochi come Farmville ha profondamente deluso le attese degli investitori: il fatturato è stato nel secondo trimestre dell'anno di 332,5 milioni di dollari, al di sotto delle aspettative degli analisti di 343,1 milioni di dollari.
E il gruppo guidato da Mark Pincus punta proprio il dito contro Facebook: sostiene che alcune modifiche negli algoritmi del social network abbiano reso più difficile trovare i vecchi giochi e semplificato, invece, l'accesso ai nuovi. In effetti sono i titoli meno recenti che rappresentano la maggior parte del giro d'affari: il 60% degli incassi deriva da Farmville, Texas Holdem e Cityville. Per riguadagnare terreno Zynga punta a investire su altre società che sviluppano videogame e ha aperto la sua piattaforma cloud a terzi. Su Zynga e Facebook il pubblico online partecipa. Ma la transizione verso dispositivi mobili innesca nuove sfide.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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