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Questo articolo è stato pubblicato il 26 agosto 2012 alle ore 16:08.

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A Seoul si è riunito ieri il quartier generale di Samsung per riordinare le idee e studiare le prossime mosse dopo la sentenza di venerdì. In Borsa ha accusato una perdita di oltre 12 miliardi di dollari di capitalizzazione. L'unica nota positiva della "trasferta" californiana è rappresentata dal Galaxy Tab. Secondo i giurati il tablet di punta dei coreani non ha copiato il design dell'iPad e quindi non rischia, almeno per ora, di venire tolto dalle vetrine dei negozi Usa.

I giornali americani hanno già fatto i conti in tasca al colosso coreano arrivando alla conclusione che la multa da sola non dovrebbe impensierire più di tanto i manager. Samsung l'anno scorso ha guadagnato 18 miliardi di dollari. Ne ha altri 21 (di miliardi) in banca. Inoltre ha saldamente in mano il mercato degli smartphone e quello delle tv. Come osserva il Wall Street Journal, anche se alla fine del mese dovesse passare il temuto blocco del commercio dei prodotti che hanno infranto i brevetti Apple, il danno potrebbe al massimo triplicare e in ogni caso non intaccherebbe la leadership sul mercato dei telefonini.

Possibile ritardi nella roadmap
Tuttavia, nei prossimi sei mesi Samsung potrebbero decidere di cambiare qualche cosa nella roadmap di sviluppo. Un portavoce ha però escluso a Bloomberg che il verdetto in qualche modo cambierà le date di debutto dei nuovi prodotti. Il 29 agosto all'Ifa di Berlino verrà presentato il Galaxy Note 2 (sarà dotato di Android 4.1.1), il precedente modello ha venduto in meno di un anno 10 milioni di pezzi. Tutto confermate almeno per ora le prossime uscite. Mentre il Nexus 7 potrebbe uscire a brevissimo in Germania, Francia e Spagna.

Quando Apple offrì un accordo nel 2010…
Quasi certamente nel corso della riunione di Seoul non mancheranno i ripensamenti e le recriminazioni. Come ad esempio quella per non aver accettato nel 2010 un accordo di licenza offerto da Apple su smartphone e tablet. Cupertino si sarebbe "accontentata" di 24 dollari di royalties per device, scrive il Wsj. Contando che l'anno scorso Samsung ha venduto negli States 21,3 milioni di smarphone e 1,4 milioni di tablet, alla fine gli sarebbe costato 681 millioni dollari, meno della metà della sanzione decisa dal tribunale di San Jose.

Perché Apple non muove guerra direttamente a Google?
In casa Apple invece stanno ancora festeggiando. Ma c'è già chi si sta interrogando sulle prossime mosse di Cupertino. In particolare nei confronti di Android, il sistema operativo mobile di Google. Dopotutto ingegneri di Mountain View hanno direttamente lavorato allo sviluppo di Nexus S, ritenuto "colpevole" dalla giuria di violazione dei brevetti Apple. Una causa diretta contro Google è però poco auspicabile. Apple ha già in piedi una battaglia legale con Htc e una con Motorola. I brevetti riguardano il design, la forma dei telefonini e come gli utenti governano le funzioni del cellulare. Android è un sistema operativo estremamente flessibile, personalizzabile e open source. E' software. Una causa di questo tipo, da un punto di vista tecnico, si presenterebbe ancora più complicata da affrontare. E non solo per i giurati. Inoltre, per i legali di Cupertino è più conveniente colpire i produttori di smartphone che Google.

A settembre ricomincia il valzer dei nuovi smartphone
Anche perché a settembre iniziarà la nuova campagna di autunno di Apple e Samsung. I due produttori sono pronti a sbarcare sul mercato con nuovi device. Cupertino sarebbe pronta a lanciare iPhone 5 e un fantomatico mini iPad. Il nuovo smarphone già il 12 settembre mentre il mini tablet potrebbe uscire a ottobre insieme ai nuovi iPod.
L'interesse degli appassionati e, a questo punto, anche degli analisti non è solo concentrato sulle caratteristiche tecniche ma anche sui nuovi equilibri di mercato che potrebbero determinarsi dopo la sentenza. Secondo i soliti rumors iPhone 5 dovrebbe essere più grande
(4 pollici in diagonale a fronte degli attuali 3,5) per ospitare una batteria più potente; più piatto con 7,6 millimetri di spessore contro i 9,4 dell'ultimo modello 4S lanciato il 4 ottobre 2011; lo spessore ridotto grazie all'uso della tecnologia in-cell (che pone le funzioni touch direttamente sull'Lcd) e alla nano-sim più piccola del 40% rispetto alle micro-sim che monta lo stesso 4S; un processore quad-core più potente; un nuovo connettore dock più piccolo e più compatto.

Il mini iPad che forse non convinceva Steve Jobs.
Quanto al mini iPad è già iniziata la discussione sulla presunta paternità del grande capo di Apple. Pare essere comparsa una mail nella quale Jobs si diceva interessato a un tablet più piccolo. I runmors indicano un display da 7,85 pollici (non retina), bordi laterali più sottili, peso ridotto, spessore contenuto paragonabile a quello dell'iPod touch e un nuovo connettore mini dock identico a quello atteso per il nuovo iPhone. Quasi sempre queste indiscrezioni vengono disattese ma hanno il pregio di mantenere alta l'attenzione. Un trucco che a Apple riesce sempre.

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