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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2012 alle ore 12:27.

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La domanda di personal computer dovrebbe chiudersi a fine 2012 con un bilancio in attivo risicato, pari allo 0,9%, per complessive 367,2 milioni di unità vendute. La percentuale in questione dice molto di quello che è la percezione degli analisti di IDC circa il futuro prossimo dell'industria dei pc. E la chiave di lettura è in sintesi la seguente: l'avvento del nuovo sistema operativo di Microsoft non inciderà più di tanto sulle dinamiche di domanda negli ultimi tre mesi dell'anno e solo dall'anno prossimo si vedranno i positivi effetti della disponibilità di ultrabook, notebook e desktop di nuova generazione.

Non ci sarà, in altre parole, una corsa all'acquisto di un nuovo pc a partire dal 26 ottobre, data in cui Windows 8 (in compagnia del tablet Surface) verrà ufficialmente rilasciato. Da qui l'assunto secondo cui il comparto dei computer (tablet esclusi) riprenderà la corsa sarà solo a partire dal 2013, quando il consuntivo di fine anno è stimato in salita del 6,5% a quota 391 milioni di unità.

Quali sono le ragioni della prevista mancata inversione di tendenza – sarebbe il secondo anno consecutivo di crescita sotto il 2% - di un mercato che molto ha risentito della crisi economica ed altrettanto della popolarità di tavolette e smartphone? Le stesse di qualche mese fa - situazione macroeconomica difficile, rallentamento dell'incremento di domanda in Asia e nei mercati emergenti, flessione dei mercati maturi, preferenza di una parte degli utenti per device mobili intelligenti - con l'aggiunta di un'accoglienza per Windows 8 che tutto sommato sarà timida. Nonostante il credito che il software con il quale Microsoft entra concretamente nel mondo touch e delle apps sia elevato.

Il mercato Usa è però lo specchio delle "difficoltà" dell'utenza che perdureranno almeno fino a tutto il 2012. L'arrivo di "Otto" imporrà la riduzione delle consegne al canale dei prodotti Windows 7 e la pulizia degli inventari per preparare il terreno ai notebook e ai desktop dotati della nuova interfaccia a mattonelle. Ma ci vorrà almeno un trimestre per vedere l'impatto di Windows 8 in termini di aumento del venduto, tanto che il bilancio di fine anno per gli Stati Uniti è previsto in rosso del 3,7% rispetto al 2011.

Il punto focale della questione è comunque anche un altro. Il salto in avanti rispetto ai precedenti Windows è considerato "epocale" e gli analisti di IDC parlano addirittura di "drammatica rottura rispetto ai consolidati paradigmi del pc". Con la conseguenza che l'industria dei computer (e l'ecosistema dei partner di Microsoft in particolare) dovrà svolgere duro lavoro per educare il mercato ai dettami del nuovo sistema operativo.

Detto questo, le possibilità che l'accoppiata ultrabook-Windows 8 possa ridare slancio al settore pc nel corso dell'anno prossimo sono reali e basate su fondamenta solide. Resta il fatto che IDC ha comunque rivisto verso il basso le previsioni per il periodo 2013-2016, per cui ha stimato ora un tasso di crescita annuo composito del 7,1% rispetto all'8,4% preventivato a suo tempo per l'arco temporale 2012-2016.

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