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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2012 alle ore 07:42.

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Compra sui rumors, vendi sugli annunci. Recita così l'adagio di un vecchio operatore di Borsa americano che ormai da quasi sette anni segue la cavalcata di Apple e dei suoi iPhone. Il primo modello venne annunciato il 9 gennaio del 2007 e commercializzato solo in Usa, Canada, Francia, Germania e Gran Bretagna durante l'estate. Fu una rivoluzione, anche se non tutti l'avevano capito all'epoca. Il titolo di Apple in quel momento era già in ripresa ed era arrivato a lambire i 100 dollari per azione.

Gli avversari del futuro invece ancora non erano scossi dalla novità. Nokia veleggiava sui 20 dollari e Google poco sopra la soglia dei 500 dollari. Stasera, quando Tim Cook svelerà l'iPhone 5 sul palco dello Yerba Buena Theatre for Arts di San Francisco, la situazione finanziaria si presenterà ben diversa: ieri Google era attorno 695 dollari, ma con una capitalizzazione di mercato di meno di un terzo rispetto ad Apple, che è quotata 670 dollari. E Nokia è ridotta ai minimi termini con un titolo battuto meno di tre dollari. Anche le quote di mercato sono cambiate radicalmente. Nokia dominava le vendite mondiali a gennaio del 2007 con il 37,8% del mercato, davanti a Motorola con il 14,3% e a Samsung con il 13,4%. Oggi, nel secondo trimestre del 2012, guida il mercato totale (smartphone pù telefoni tradizionali) Samsung con il 21,6%, seguita da Nokia con il 19,9% (concentrata soprattutto nei telefoni più economici e con margini minori) e Apple con un solo prodotto, l'iPhone 4S, che "tiene" il 7% del mercato mondiale, telefoni tradizionali inclusi.

Sui rumors della sesta generazione di iPhone si è detto di tutto: dalla forma più piatta e affilata, ancora più sottile, batteria più resistente, nuovo connettore (che mette in fuorigioco il mercato miliardario delle terze parti che forniscono adattatori e accessori per caricare e ascoltare la musica in collegamento con lo stereo di casa o dell'auto), chip NFC e chi più ne ha più ne metta. Il sistema operativo, iOS versione 6, è stato sostanzialmente già presentato e già a disposizione degli sviluppatori: Apple ci tiene che la maggior parte delle applicazioni siano aggiornate per il lancio dei suoi nuovi prodotti e iOS 6 è sostanzialmente un miglioramento del precedente, che adesso si integra ancora di più con il sistema operativo per Mac, Mountain Lion 10.8. La nuova generazione di iPhone arriva in un ambiente radicalmente cambiato nelle ultime settimane: Apple ha vinto il primo round negli Usa contro Samsung in una causa che potrebbe avere conseguenze considerevoli. A parte il miliardo di dollari di risarcimento, ci sono in ballo i rapporti con tutti gli altri sviluppatori che sfruttano il sistema operativo Android e con Google stessa. Un accordo tra Apple e Google sarebbe come una specie di conferenza di Yalta dei telefoni mobili, per spartire il mondo ai danni di Microsoft, Nokia e quel che resta di Rim/Blackberry.

E l'iPhone 5 arriva però anche, secondo le indiscrezioni, con una carica di innovazioni limitata. L'attesa è sempre forte, ma la possibilità di sbagliare per l'Apple del post-Steve Jobs è sempre più forte. Se il nuovo iPhone non dovesse convincere la critica e poi il pubblico dei consumatori, il rischio di perdere il primato in un settore sempre in cui la competizione è serratissima sia dal punto di vista dello sviluppo delle tecnologie che dell'acqusizione di nuovi mercati. A dare speranza che Apple almeno terrà le posizioni è l'idea che dentro iPhone 5 ci sarà il chip per la banda larga dei telefoni 4G/LTE multistandard, un piccolo miracolo di miniaturizzazione che dovrebbe rendere compatibile il telefono di Apple con tutte le reti attualmente esistenti o in corso di sviluppo (comprese quelle europee dunque) ma anche con quelle cinesi, dove il primo operatore del paese con il più alto volume di telefoni cellulari - China Mobile - ha un network a larga banda incompatibile con l'attuale generazione di iPhone 4S e del nuovo iPad.

Sempre in tema di anticipazione, non è più un segreto che Apple stia preparando un iPad mini che però non dovrebbe essere presentato stasera ma in un evento più avanti durante l'autunno, in tempo per la stagione natalizia, dove Apple ha intenzione anche di rinnovare la gamma dei suoi computer consumer come gli iMac, i MacBook Pro da 13 pollici e forse anche i Mac mini.

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