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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2012 alle ore 14:23.

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Andremo mai su Marte ? Probabile, magari non queste generazioni ma le prossime, i nostri nipoti. Troveranno ovviamente polvere rossa, di cui è ricoperto il pianeta, ghiacci di vario tipo, da quello di acqua a quello di anidride carbonica, la terribile CO2 che immettiamo continuamente nell'atmosfera con la nostra vita moderna e ai poli vedranno anche nevicare durante l'inverno marziano. Non proprio quei bei fiocchi che a volte allietano il nostro Natale, ma grani di anidride carbonica di qualche millimetro che, presenti in nubi notevolmente estese dato si parla di 500 chilometri di estensione, quanto da Milano a Roma, diventano talmente pesanti per il freddo in quella stagione da cadere al suolo e ricoprire il Polo sud del Pianeta.

Diciamo Sud perché di questo si è sicuri, grazie a un recente studio di un gruppo di ricercatori del MIT, Massachusetts Institute of Technologies di Boston. Questi hanno analizzato attentamente i dati degli inverni 2006 e 2007 mandati a terra dal satellite MRO, Mars Reconnaissance Orbiter, di NASA una vera e propria vedetta marziana che dal 2005 studia il pianeta girandogli intorno e hanno determinato la dimensione delle nubi, presenti sopra al polo sud a varie altezze e con CO2 in quantità.

L'atmosfera marziana oltre a essere molto tenue e contenere un po' di vapore d'acqua e altre tracce di gas vari, è strapiena di CO2 e di conseguenza le nubi che si formano d'inverno sono sostanzialmente di anidride carbonica e non di acqua come da noi sulla Terra. D'altra parte le temperature di Marte variano da + 27 a -145 gradi, dato che il pianeta è più distante dal Sole di noi, da 50 a 100 milioni di chilometri a seconda della stagione marziana, e quindi viene meno riscaldato dalla nostra stella. A -125 gradi la CO2 si gela e forma quello che noi chiamiamo "ghiaccio secco" che cade al suolo in piccoli grani. L'importanza di questi studi non sta solo nella precisa determinazione del clima di quel pianeta, già di per sé importante, ma nella possibilità unica di capire come si comporta la CO2 quando è presente in dosi massicce in un'atmosfera.

Certamente speriamo di riuscire a contenere le emissioni di questo gas che tende a determinare effetto serra e quindi riscaldamento del pianeta, ma conoscerlo sempre più a fondo può solo aiutarci a "sconfiggere" i suoi effetti negativi.

MRO è veramente il nostro occhio su Marte, ci ha fornito una quantità incredibile di dati di tutti i generi su quel che succede sulla superficie del Pianeta Rosso, compresi i famosi "diavoli di polvere", divertenti, a vedersi, mini tornado base di sabbia marziana.

Val la pena di ricordare che il radar, SHARAD, che il satellite porta a bordo è stato fornito a NASA dall'industria italiana tramite la nostra Agenzia spaziale, ASI. In questo campo siamo infatti leader a livello mondiale.

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