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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2012 alle ore 08:25.

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di Luca Tremolada
All'arbitro non puoi regalare l'orologio, i giocatori non si possono dopare e non esiste un tasto per corrompere gli atleti per truccare le partite. Quello dei videogiochi è ancora un calcio pulito, realistico sì ma senza sconcerie, volgarità e intrighi: noioso di conseguenza. Eppure, quello delle simulazioni sportive è rimasto l'unico genere videoludico (insieme agli soprattutto) dove i big dell'industria investono. «Siamo in una fase di transizione - ha spiegato a Nova24 Peter Moore chief operations officer di Electronic Arts, il più grande publisher del mondo di videogiochi -. Finché non arriverà hardware nuovo (la nuova Xbox 360 potrebbe essere annunciata a giugno 2013 ndr) nessuno si metterà a cambiare motore grafico, scommetterà su nuove tecnologie e Ip (intellectual property ndr)». Nel frattempo proprio su serie di successo come Fifa, Pes, Madden Nfl, Football Manager si concentrano le sperimentazioni più interessanti anche sotto il profilo del modello di business. «Il gioco è sempre di più un servizio che si spalma 24 ore su 24», commenta uno tra i manager più ascoltati dell'industria delle console. «Per esempio, dall'app di Fifa Ultimate Team partecipo all'asta dei fuoriclasse e poi li metto in squadra quando sono davanti alla console. I tablet e i telefonini convergono sullo stesso titolo in modo da dilatare l'esperienza di gioco offrendo servizi a pagamento, opzioni e contenuti aggiuntivi multipiattaforma.
Una novita? Forse, quando ho iniziato la mia carriera il pubblico dei gamers era nell'ordine delle decine di milioni di persone. Quando andrò in pensione saranno forse centinaia di milioni. Nessuno di loro avrà acquistato un gioco. L'industria però guadagnerà lo stesso, magari proprio da questi contenuti premium».
Quella del calcio in particolare è la serie in cui c'è ancora margine di sperimentazione sulle tecnologie ma ancor di più sull'offerta di servizi. In Fifa 13 di Ea Sport l'opzione Ea Sports Football Club Match Day rende ogni partita un'estensione diretta delle notizie prese dai media calcistici di tutto il mondo. Notizie prese dal mondo reale rifletteranno situazioni come infortuni, squalifiche, forma della squadra e gossip. Se Pato s'infortuna non lo potrai usare nel gioco. Alla base di questa visione c'è l''idea di ridare al calcio il sapore della soap opera usando la cronaca come elemento di realtà e i social network per il chiacchiericcio da bar. Nella app, per esempio, i tifosi possono connettersi, competere e dialogare.
In Pro evolution soccer della rivale Konami l'applicazione su Facebook MyPEs sincronizza e pubblica i risultati e le performance, ad esempio statistiche delle partite, percentuali di successo, possesso di palla, capocannonieri e gol. Sono tutti tool per dare calore al gioco che in sè è freddo.

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