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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2012 alle ore 14:29.

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La partenza del razzo vettore Falcon 9La partenza del razzo vettore Falcon 9

Un razzo vettore Falcon 9 è partito da Cape Canaveral. Un lancio apparentemente come tanti altri, di trasporto materiali e rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale, ISS, fino a 6.000 chili circa stipati in una capsula Dragon che verrà messa nella giusta orbita dal Falcon 9.

Di lanci di supporto logistico senza astronauti ce ne sono già stati parecchi, eppure al convegno mondiale di astronautica tenutosi a Napoli questa settimana l'attesa e la preoccupazione erano visibili nei volti e nelle relazioni dei massimi responsabili mondiali delle Agenzie spaziali, come l'americana NASA o l'europea ESA. Comunque vada infatti tra poche ore sapremo come cambierà la storia e il ruolo delle Agenzie e, soprattutto, l'economia legata al delicato e importante settore dello spazio.

Il motivo sta nel fatto che sia il razzo Falcon che la capsula Dragon sono stati disegnati, costruiti e testati da Spacex, la compagnia privata del genio miliardario Elon Musk, già ideatore e proprietario di PayPal, il sistema per il pagamento sicuro on line, e della prima macchina completamente elettrica di grande serie, la Tesla. Se tutto andrà bene, come si spera ovviamente, la grande svolta voluta dal Presidente Obama, apertura ai privati in termini di conoscenza tecnologia e commesse industriali dirette, sarà definitivamente una realtà e i viaggi "normali" per la Stazione Spaziale passeranno ai privati e non saranno più un problema di NASA.

E' infatti questo il primo di 12 lanci in sequenza per la ISS che la SpaceX si aggiudicata, per una cifra di oltre un miliardo di dollari, dopo che ha dimostrato di saper costruire e operare, oltretutto a costi contenuti, la capsula stessa. Si ricorderà infatti che il Dragon si è già recato alla ISS, vuoto, se ne è staccato ed è ritornato sulla Terra alla fine dello scorso maggio. Solo che stavolta anche il razzo vettore è privato e del tutto autonomo da NASA, che manterrà solo il sistema di tracking, inseguimento, da Terra. Peraltro SpaceX è arrivata per prima, ma altre compagnie private americane si stanno dando da fare e sono in ottima posizione, anche contrattuale, con NASA.

Anche in Giappone la Jaxa, Agenzia spaziale del Sol Levante, ha commissionata al privato lo studio e realizzazione del suo nuovo razzo vettore, mentre Agenzie potenti e importanti, verrebbe da dire un tempo, come la russa Roscomos sono in piena crisi e inanellano un fallimento dopo l'altro, basta pensare al costosissimo Phobos Grunt che doveva andare su Marte e che invece, lo scorso gennaio, dopo aver fallito la messa in orbita è ricaduto nell'Oceano.

Fino a 4 o 5 anni fa la possibilità di acceder allo spazio grazie a privati, anche solo per i 400 chilometri di distanza media della ISS, sollevava addirittura ilarità in molti addetti ai lavori che rispondevano "parliamo di cose serie", ora invece forza la revisione di politiche e obiettivi inevitabilmente anche dell'europea ESA, che pure è impegnata nello sviluppo di ottimi lanciatori, che rimarranno indispensabili, come Ariane e il nuovo Vega, in cui l'Italia ha una parte predominante.

Cosa fare della Stazione Spaziale Internazionale dopo il 2020 ? Cosa cambierà con l'ingresso dei privati ? Temi su cui gli amministratori delle 8 agenzie più importanti non sono riusciti a dare una risposta nella discussione pubblica davanti a quasi 3500 spettatori , tutta gente del ramo. Volendo fare un distinguo i canadesi sono piuttosto tranquilli, data la loro intelligente posizione di supporter di tecnologia robotica spaziale, campo in cui sono leader indiscussi, e i cinesi sono gli unici a non aver parlato di quattrini o difficoltà. Anzi, hanno confermato la loro "Lunga Marcia" allo spazio , già a buon punto peraltro visto il successo dei loro voli con astronauti comprese le passeggiate spaziali all'esterno delle navette e la costruzione del "Palazzo Celeste", la loro stazione spaziale in orbita attorno alla Terra.

Notizia del Congresso di Napoli: i cinesi nel prossimo futuro accetteranno astronauti di altre nazioni.
Un lancio di routine cela la possibilità di un grande e salutare cambiamento in un settore che fattura parecchi miliardi l'anno anche in Italia, almeno 2 nella sola Campania che, come ha ricordato il Presidente della nostra Agenzia Spaziale Enrico Saggese, è la regione italiana con 5 Università con corsi di Laurea utili per lo Spazio e vari importanti Master specialistici. E infatti al Convegno, perfettamente organizzato e riuscito alla Mostra d'Oltremare di Napoli, erano presenti ben 500 studenti, oltre ai 3000 e passa partecipanti da 83 nazioni. Un bel segno per il futuro che l'Italia ha saputo dare in questa occasione.

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