Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2012 alle ore 12:03.

My24

Le vendite di personal computer nel corso del terzo trimestre dell'anno sono scese anno su anno dell'8,3%, a complessive 87,5 milioni di unità. Significativo il dato che riguarda gli Stati Uniti, dove il calo in volumi è stato del 13,8%, con un saldo di 15,3 milioni di pezzi; la regione Emea si allinea invece al dato d'insieme lamentando una flessione dell'8,7% (per 25,8 milioni di macchine spedite nel periodo) dopo due trimestri di bilancio in attivo mentre l'Asia/Pacifico contiene il rosso al 5,6% (per 31,3 milioni di unità). Non si salvano dalla curva al ribasso neppure America Latina (-6,2%) e Giappone (-5,4%).

A giustificare il previsto ulteriore rallentamento di domanda, secondo gli analisti di Gartner, ci sono soprattutto due fattori: la frenata degli acquisti in ambito consumer (che neppure il cosiddetto "back to school" ha saputo contrastare) e l'arrivo sul mercato (a partire da fine ottobre) dei prodotti basati su Windows 8, che ha indotto i vendor ad ottimizzare le consegne agli operatori del canale per ottimizzare le scorte di magazzino. Notebook, ultrabook, tablet e desktop con a bordo il nuovo sistema operativo di Microsoft impatteranno inoltre solo limitatamente sulle dinamiche di sostituzione dei vecchi computer in seno alle aziende nel corso del quarto trimestre, rimandando quindi a inizio 2013 gli investimenti legati a Windows 8.

La vera notizia, per altro nell'aria, emersa dal consueto rapporto stilato da Gartner è però un'altra: Lenovo ha superato Hewlett Packard nel ranking mondiale e primeggia ora davanti a tutti con una quota di mercato pari al 15,7% (rispetto al 15,5% della casa californiana). Traguardo storico quello raggiunto dalla multinazionale cinese, che nel 2005 rilevò da Ibm la divisione pc e negli ultimi due anni ha costruito le basi per il sorpasso attuando un'aggressiva politica di espansione su scala internazionale, soprattutto nel comparto aziendale e professionale.

Hp, da parte propria, conferma di attraversare un periodo certo non felice (la pesante ristrutturazione dell'organico, con il previsto taglio di 27mila dipendenti è una delle facce delle difficoltà del gigante dell'informatica americano) perdendo un primato che deteneva ininterrottamente dal terzo trimestre del 2006. Anche negli Usa, dove il produttore di Palo Alto rimane in prima posizione con il 27% di market share nonostante una decrescita delle vendite del 19,3%, la differenza di velocità con Lenovo, che per contro è cresciuta del 6% salendo al quarto posto scavalcando Acer, è evidente.

L'altra "big" dei pc a stelle e strisce, Dell, si conferma al terzo posto della classifica mondiale ma deve registrare una flessione superiore alle due cifre quanto a unità spedite nel terzo trimestre rispetto a dodici mesi fa. A chiudere la top five ci sono le due "gemelle" taiwanesi Acer e Asus, rispettivamente accreditate da Gartner di una fetta di mercato globale pari al 9,9% e 7,3%.

Secondo Idc, invece, il sorpasso di Lenovo ai danni di Hp (seppur di pochissimo) non si è ancora materializzato: la società di ricerca conferma infatti il passo indietro del mercato nella misura dell'8,6% a 87,8 milioni di unità ma attribuisce al produttore americano una share del 15,9%, superiore di 0,2 punti percentuali a quella del vendor cinese. Differenze numeriche minime (e dovute ai parametri di calcolo relativi ad alcuni prodotti, e in special modo le workstation) ma sostanziali in termini di tendenza. Il business dei pc sta passando cioè di mano dalle aziende Usa a quelle asiatiche, che già detengono il pallino in mano nei telefonini e nei televisori (grazie a Samsung).

Il Chairman e Ceo di Lenovo, Yang Yuanqing, ha in merito fatto sentire la propria voce rimarcando in una nota diffusa oggi come la società, forte di 14 trimestri consecutivi di crescita superiore a quella media di mercato, abbia come obiettivo non solo quello di "diventare in modo chiaro il marchio leader nei pc continuando a crescere in modo profittevole" ma anche quello di esserlo nell'ambito della cosiddetta post pc era. "La nostra missione – ha detto Yuanqing – è di essere il primo vendor nel mercato che comprenderà personal computer, tablet, smartphone, smart Tv e cloud ed enterprise computing".

Querelle sui dati a parte, c'è infine un ultimo dato che lascia intravedere un orizzonte preoccupante per l'industria del computing tradizionale (tablet esclusi). Secondo le previsioni di IHS iSupply, infatti, il 2012 si chiuderà in negativo, fatto che non accadeva da 11 anni. Il consuntivo di fine anno è stimato a 348,7 milioni di personal computer venduti, l'1,2% in meno dei 352,8 milioni finiti sul mercato nel 2011.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi