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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2012 alle ore 08:14.

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«Peraltro – aggiunge Saraceni – contrariamente a quanto avviene per il digitale, dal punto di vista normativo, nel settore medicale e della diagnostica abbiamo come Europa un vantaggio rispetto agli Stati Uniti. Sia in termini di tempi che di costi da noi è più facile portare un prodotto sul mercato. Inoltre, la classe medica europea pare più ricettiva verso le tecnologie dell'eHealth. E anche più creativa». Nel farmaceutico si devono scordare i tempi delle molecole blockbuster: secondo i dati 2010 dell'Institute of Medicine i costi per la ricerca di una nuova molecola sono incrementati di 50 volte dal 1975 ad oggi, a fronte di un output complessivamente stabile. Più in generale non si tratta di tecnologie che si sviluppano in tempi stretti come un'app e per raggiungere il mercato hanno bisogno di partner strategici (grandi imprese): «I ricercatori che stanno pensando alla loro startup in questi ambiti dimentichino le Ipo dopo pochi anni di vita – sottolinea Redi – ma immaginino un percorso di crescita industriale che li dovrà inevitabilmente vedere affiancati da manager e da gruppi industriali».
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digitale e tlc È il tempo di Big data e internet delle cose
Fino a pochi anni fa le keyword erano ecommerce, enterprise software e software as a service. Oggi sono settori maturi, ancora redditizi ma affollati di giovani startup estremamente agguerrite. Di questi tempi, sopratutto in Silicon Valley, le startup più interessanti sono quelle che si stanno avventurando nei settori di frontiera che solleticano le big companies, come ad esempio big data e tecnologie semantiche.
La domanda è come estrarre valore dai dati presenti su internet e sui social network. Una risposta chiara per ora non c'è. Come anche nessuno sembra avere la ricetta definitiva in tema di internet delle cose e quindi sensori intelligenti e smart device Ip-enabled. Manca infine la quadratura del cerchio anche nella ricerca di linguaggi di programmazione semplici, per creare applicazioni e servizi chiavi in mano multipiattaforma (iOs, Android e web) .
life science Sanità e agricoltura attratte dall'hi-tech
Medicina personalizzata, diagnostica e prevenzione (in oncologia, cardiologia e disturbi neurodegerativi). Il settore della diagnostica sta cogliendo più di altri settori le innovazioni che arrivano dal web e dall'elettronica di consumo. Oggi si parla di consumerizzazione dell'eHealth. In prospettiva si aprono praterie di business in informazione (epatients), monitoraggio e autodiagnosi. L'impatto di queste tecnologie in termini di risparmi da deospedalizzazione sono enormi. Come anche l'uso di big data applicato alla geomedicina o per la ricerca farmacologica.
Interessanti anche le startup che si occupano di strumenti per l'agricoltura. Il settore oggi in trasformazione con il progressivo riscaldamento richiede tecnologie per la prevenzione delle fitopatie e la massimizzazione sostenibile (senza il ricorso massiccio a pesticidi di sintesi) della produzione.
energia Smart grid e storage affiancano sole e vento
Dalle energie alternative alle smart grid. Il settore dell'energia è da sempre tra i più dinamici ma anche tra i più difficili. Oggi le sfide legate all'accumulo e microgenerazione. E quindi storage e generazione di energia. Per le startup la sfida è studiare soluzioni tecnologiche che consentano di monitorare e governare i consumi. Internet da questo punto di vista è la piattaforma attraverso cui gestire l'intelligenza energetica delle case.
Restano interessanti i filoni classici legati alla ricerca dell'energia alternativa. Tuttavia, il settore è maturo, affollato ma alla ricerca di tecnologie (dal mini-eolico al solare). In particolare la stima è che prima del 2020 l'elettricità da solare fotovoltaico costerà meno dell'elettricità da fonti fossili, senza nessun incentivo.
Più interessante il cleantech e quindi tutto il settore che studia processi e soluzioni per il riciclo. (l.tre)
16,9 mld Il mercato del big data nel 2015 Il dato è in miliardi di dollari, la previsione è dell'istituto di ricerca Idc
2,5 mln L'occupazione nel cloud europeo La Ue stima che il mercato del cloud genererà 2,5 milioni di posti di lavoro

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