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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2012 alle ore 12:26.

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Si chiama Twoorty ed è il frutto di un'idea di Carlo Crudele e Alice Cimini, giovani italiani a cui va il merito di avere creato un sistema capace di eliminare "l'effetto bombardamento" di contenuti che ognuno di noi si trova – volente o meno – sulla propria bacheca Facebook. Cambia il concetto di "contatto", da' ulteriore linfa ai blog e, nel panorama delle startup italiane, rappresenta un'idea realmente innovativa.

Al momento dell'iscrizione (che può avvenire anche tramite le credenziali usate su Facebook) l'utente dichiara una serie di interessi che può scegliere tra un buffer nutritissimo.

L'esperienza è quindi incentrata sugli argomenti che ognuno ritiene interessanti, creando così delle community che si intersecano tra di loro. I contenuti più raccomandati diventano così i più visibili e, grazie a un algoritmo, Twoorty impara dalle interazioni di ogni singolo utente, proponendogli contenuti sempre più aderenti ai gusti espressi. La novità – che Crudele ci ha raccontato in anteprima e che sarà attivata tra poche ore – riguarda l'integrazione dei blog degli utenti, i cui post potranno essere letti da chi ha dichiarato interessi aderenti.

È diverso dalle reti sociali canoniche che si basano sul concetto di "amicizia" o contatti, si basa piuttosto sugli interessi comuni, dando visibilità così sia alle passioni individuali sia a un concetto più mirato di advertising. È possibile vendere contenuti, le aziende possono proporre offerte e promozioni e saranno gli utenti stessi a regolamentare il flusso di spam bloccandolo alla fonte.

Ma c'è dell'altro e non è poco: il concetto di "amicizia" che ci arriva da Facebook viene rivisitato e corretto; sono i contenuti a creare un rapporto di fiducia o affinità tra utilizzatori (i quali possono essere definiti contributor) e ciò che per Facebook è un arrivo – ovvero l'ampliamento della rete di contatto di ogni singolo utilizzatore – per Twoorty è il punto di partenza. Si può continuare a fruire di contenuti mirati anche senza stringere "amicizie", concetto che Crudele sottolinea: «Se su Facebook possiamo avere amici senza un vero interesse in comune, su Twoorty è il contrario».

A Twoorty, che a 11 mesi dalla nascita ha investito meno di 30mila euro, non si possono fare i conti in tasca guardando soltanto al numero degli utenti i quali, seppure in costante crescita, sono ben lungi dall'incarnare il boom fatto registrare da altri social. La rete ideata da Crudele e Cimini non ha ancora compiuto un anno ed è localizzata solo in italiano, limite evidentemente non da poco per chi fa della content curation il proprio cavallo di battaglia. «Siamo giovani e siamo ancora in Italia perché crediamo nel potenziale del nostro progetto e apriamo agli investitori – conclude Crudele – perché non si cantano messe con queste cifre».

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