Microturbina - 30 watt di potenza in tasca

La microturbina è pensata per sostituire le batterie o affiancarsi sinergicamente ad esse, permettendo la loro ricarica in un luogo remoto. Essa sfrutta la pressione di un fluido disponibile localmente (per esempio in un gasdotto o acquedotto) e la trasforma in energia elettrica, permettendo così l'alimentazione di sensori anche in zone remote, migliorando così l'affidabilità e sicurezza dell'impianto e riducendo i costi di gestione.

Pensiamo ad esempio a un gasdotto in cui bisogna monitorare con sensori eventuali perdite di gas, oppure ad un grosso impianto o una linea ferroviaria in cui la mancata alimentazione di certi strumenti può causare un' interruzione del servizio. I sensori sono tipicamente alimentati tramite batterie collegate allo strumento da cavi in rame, per cui un esaurimento delle batterie o un danneggiamento dei cavi può causare un'interruzione del loro funzionamento.
Inoltre, essendo dotata di scheda wireless, la lettura dei sensori può essere trasmessa all'operatore magari attraverso un sms sul suo cellulare.

La microturbina è un sistema di "energy harvesting", ovvero sistemi che sfruttano strategicamente piccole quantità di energia meccanica o fluidica comunemente disponibili nell'ambiente o negli impianti, trasformandola in energia elettrica utilizzabile. La microturbina è un generatore portatile di energia (il diametro è di 14 mm) estremamente integrato a livello di meccanica ed elettronica. La sua peculiarità è l' integrazione in un unico comoponente del rotore della turbina e di quello dell' alterantore. E' in grado di produrrre fino a 30 Watt con 1 bar di pressione, ha una vita utile di 10 anni e rappresenta un esempio di dispositivo "green" compatto ed a basso impatto ambientale.
I clienti tipici sono i distributori (utilities, municipalizzate) del gas e dell' acqua, le società fornitrici di strumentazione per gas ed acqua, ed i fornitori ed operatori ferroviari.

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