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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2012 alle ore 13:38.

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Esempi? «Quando è nato, il knowledge management era un sistema per filtrare e comunicare le informazioni aziendali di maggior valore ed eliminare il rumore. Il successo del web ha trasformato il knowledge managment in un sistema di servizi che connettono le persone in reti nelle quali le discussioni sono vivaci e le conoscenze acquisite sono messe costantemente in discussione».
Ma che cosa succede alle autorità che un tempo incarnavano la conoscenza o almeno la distinzione tra la conoscenza attendibile e il resto? «Il ruolo degli esperti sta cambiando a sua volta. Un tempo ci si rivolgeva alle autorità accreditate per ottenere risposte. Ora si va sul web per trovare esperti più o meno accreditati che sono impegnati in accese discussioni tra loro. Nella migliore delle ipotesi queste discussioni producono diversi punti di vista che si illuminano a vicenda e che allargano la qualità delle risposte. Nella peggiore delle ipotesi quelle discussioni diventano battaglie selvagge tra opinioni incompatibili. O peggio ancora si trasformano in cori di voci perfettamente omogenee nei quali tutti sono d'accordo». Cioè? «Sarebbe bello un mondo in cui tutti sono in armonia. Ma si scopre che il disaccordo accresce la conoscenza».
Bene. Ma come funziona la generazione della conoscenza nelle organizzazioni non gerarchiche ma basate sulla struttura della rete? «L'esempio è Wikipedia. Oppure il sistema operativo Linux. Le organizzazioni basate sulla rete hanno dimostrato di poter arrivare a risultati che le strutture gerarchiche non potevano realizzare». Ma che cosa vuol dire che la stanza è intelligente? «Gli esperti sono persone di grande valore. Ma gli individui possono avere solo conoscenze limitate. Per consentire alla conoscenza di crescere abbiamo bisogno di esperti che conversano attraverso una delle molteplici forme di interazione che il web rende possibili. Una rete di conoscenze genera una conoscenza più grande della conoscenza di ciascuna persona connessa. La persona più intelligente che c'è in una stanza è la stanza stessa». Ma se la rete consente la pubblicazione di qualunque cosa, se i filtri vengono applicati dopo la pubblicazione – e non più prima – qual è la strategia emergente per scegliere la conoscenza di qualità? «Abbiamo bisogno dei filtri tradizionali applicati da curatori professionali. E abbiamo bisogno anche di filtri che usano algoritmi e reti sociali per trovare quello che giudicheremo utile e interessante. Abbiamo bisogno di nuove università che funzionino non solo in base alla presenza fisica in un campus ma anche attraverso la rete. Abbiamo bisogno di generare conoscenza con nuove istituzioni inclusive e non più soltanto esclusive».
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chi è
Tecnologo, speaker e commentatore, David Weinberger è forse meglio conosciuto come co-autore del Cluetrain Manifesto (inizialmente un sito web, e solo dopo un libro, descritto come
"un manuale per l'internet marketing").
Il lavoro intellettuale di Weinberger
è focalizzato su come internet sta cambiando le relazioni umane,
la comunicazione e la società.
online
Weinberger presenta il suo ultimo libro, "Too big to know", appena tradotto in italiano. www.ilsole24ore.com/nova

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