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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2012 alle ore 15:35.

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È fissata per il 21 dicembre prossimo la sentenza d'appello del procedimento a carico di alcuni manager di Google, condannati in primo grado a sei mesi (pena sospesa) per violazione della privacy.

Questa mattina davanti ai giudici della prima sezione penale della Corte d'appello di Milano (collegio: Malacarne, Arienti e Milanesi) si è aperto il processo di secondo grado relativo alla pubblicazione nel 2006 su una piattaforma di Google di un video nel quale veniva ritratto un ragazzo disabile mentre subiva vessazioni da parte di compagni di scuola. Nella prossima udienza, fissata per l'11 dicembre ci saranno le richieste della procura generale e poi la parola passerà alle difese, mentre per il 21 dicembre il collegio ha già fissato la data per la sentenza.

Portavoce Google: confidiamo nell'appello
«Come abbiamo sempre detto, ci sentiamo vicini al ragazzo, vittima di un atto di bullismo in quel riprovevole video». Così Giorgia Abeltino, policy manager di Google Italy, in merito al processo di appello iniziato oggi a Milano. «I bulli, responsabili per la violazione della sua privacy, sono già stati puniti. Confidiamo che nel processo d'appello verrà dimostrata l'innocenza dei nostri colleghi», ha aggiunto.

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