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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2012 alle ore 11:03.

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Il personal computing device che tutti devono avere. Così qualche analista battezza i tablet alla luce di un prolungato boom di domanda che sta condizionando (e condizionerà ancora di più in futuro) le vendite di tradizionali pc portatili. La proiezione stilata da Idc inquadra il fenomeno mettendo sotto i riflettori gli ultimi arrivati, e cioè le tavolette con a bordo Windows 8.

E la sintesi dell'analisi è esplicita: fino al 2016 i tablet basati sul sistema operativo di Microsoft impatteranno solo marginalmente.
Lo scenario di un settore che vede oggi dominare l'iPad di Apple è descritto dai numeri che seguono. Il venduto stimato di tablet per il 2012 è di oltre 122 milioni di unità, che saliranno a circa 283 milioni fra quattro anni; la quota di mercato di Windows è prevista al 2,9% alla fine di quest'anno e al 10,3% al 31 dicembre 2016. Microsoft, in altre parole, dovrà aspettare parecchio prima di poter affermare di aver vinto la scommessa nei tablet, sempre che il catturare un decimo della domanda globale possa costituire, per il gigante di Redmond, una vittoria.
La battaglia, al momento, si gioca su altre piazze e sono quelle di Apple, Google e Amazon, le aziende che si contenderanno – con l'iPad mini, il Nexus 7 e il Kindle Fire – i favori dei consumatori nella categoria dei tablet da 7 pollici. Quelli che costano dai 200 ai 300 dollari, fascia di prezzo per il momento non considerata da Microsoft e inavvicinabile dai produttori (Acer, Asus, Dell, Lenovo e Samsung) che hanno "sposato" Windows 8.

A fine 2012, secondo Idc, il ranking su scala mondiale nei tablet vedrà in prima posizione la casa di Cupertino, con una quota di mercato di poco inferiore al 54%. Le tavolette a piattaforma Android conquisteranno il 42,7% del venduto. Nel 2016 il peso degli iPad scenderà invece al 49,7% e quello dei prodotti motorizzati con il sistema operativo di Google al 39,7%. La rimanente fetta sarà per l'appunto appannaggio dei prodotti Windows, che conosceranno una crescita media annua del 69% nei prossimi quattro anni.

Nel frattempo l'attenzione di molti addetti ai lavori è concentrata su Surface, il tablet a proprio marchio che Microsoft ha "imposto" al mercato per avvicinare l'utenza alle funzionalità touch e alle app di Windows 8. Stando agli analisti di IHS iSuppli, la società nordamericana ne potrebbe vendere circa 1,3 milioni nell'ultimo trimestre (cifra vicina allo spedito del Nexus 7 nei suoi primi tre mesi di vita), smentendo le recenti indiscrezioni (provenienti da Taiwan) che parlavano di un ridimensionamento della produzione a causa di consegne inferiori alle previsioni. Il partito degli scettici, di coloro che criticano senza mezzi termini la strategia di Microsoft nei tablet, è comunque molto numeroso e prende di mira il modello di distribuzione di Surface.

Senza dimenticare i prezzi all'utente finale. La versione RT, quella più economica (costa 499 dollari), è al momento commercializzata solo in 31 store ufficiali e qualche negozio specializzato negli Usa ed acquistabile online in nove Paesi (Italia non compresa). Quella con Windows 8 Pro debutterà a gennaio ed entrerà a listino a partire da 899 dollari.

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