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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2013 alle ore 11:28.

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Una riduzione degli ordinativi, relativamente al primo trimestre 2013, nell'ordine del 50% per gli schermi del melafonino di quinta generazione. Questa, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la decisione presa da Apple in dicembre per ovviare a stime di vendita sotto le aspettative per l'iPhone 5. Sull'argomento ha scritto anche l'agenzia Reuters, che ha quantificato in 65 milioni di unità l'iniziale partita di componenti richiesta dal produttore californiano e nel 70/80% e 40% il taglio di produzione "suggerito", rispettivamente, a Japan Display e Sharp.

Da Cupertino non ci sono al momento dichiarazioni in merito alla vicenda ma è da qualche settimana che alcuni analisti avanzano ipotesi circa un possibile ridimensionamento della curva di crescita di domanda per lo smartphone. Tendenza che interesserebbe anche l'iPad.

In attesa dell'annuncio della prima trimestrale del nuovo esercizio, in agenda il 23 gennaio, non è quindi da escludere che le stime al ribasso ventilate per esempio dagli esperti di Ubs – circa 15 milioni di iPhone e sei milioni di iPad in meno rispetto alle iniziali previsioni di vendita per i primi nove mesi di quest'anno – siano realistiche. E con esse il fatto che Apple possa dover abbassare gli outlook legati agli utili per gli esercizi 2013 e 2014 e di conseguenza anche il valore del titolo a Wall Street sotto i 700 dollari. La concorrenza delle tavolette Android "low cost" e quella degli smartphone Galaxy di Samsung (di cui si aspetta l'arrivo del successore della serie S III in primavera), questo è certo, stanno creando qualche problema al gigante di Cupertino. Che, da parte propria, guarda ad Oriente.

É stato infatti il Ceo Tim Cook a confermare giorni fa all'agenzia di stampa governativa Xinhua come la Cina diventerà il primo mercato di sbocco per Apple (oggi è il secondo dietro gli Stati Uniti). L'ex braccio destro di Steve Jobs non ha precisato le tempistiche del sorpasso ma è noto come il business della Mela in terra cinese sia raddoppiato sia nel 2010 che nel 2011. E che iPhone, iPad e altri gadget della Mela siano molto popolari fra le classi più agiate del grande Paese asiatico. I rapporti di Apple con China Unicom, il primo carrier mobile a inserire a catalogo l'iPhone, e China Mobile, il più grande operatore della Cina con 700 milioni di utenti (non ancora cliente di Apple) sembrano essere buoni ma anche il mercato cinese degli smartphone è dominato dai prodotti a piattaforma Android. Ed ecco che allora il taglio degli ordini per i display suona come un primo campanello d'allarme.

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