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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2013 alle ore 11:52.

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Il 31 di gennaio scadono le promozioni che il gigante di Redmond aveva definito per dare sostanza al lancio del suo nuovo sistema operativo. E per gli utenti non arrivano certo buone notizie. Dall'1 di febbraio, infatti, scattano i nuovi tariffari, che Microsoft ha ufficializzato direttamente sul proprio blog ufficiale, per l'aggiornamento e l'acquisto di Windows 8, online e nei negozi.

Questo il dettaglio: la versione Pro costerà 199,99 dollari, quella standard 119,99 dollari. L‘upgrade Pack per passare da Windows 8 a Windows Pro (che include anche il pacchetto Media Center, venduto anche separatamente a 9,99 dollari) si potrà avere a 99,99 dollari.
Per chi non ha approfittato ancora dell'offerta promozionale, estesa anche all'acquisto di un computer desktop o notebook con a bordo Windows 7 (che permette di avere il nuovo softwarwe a soli 14,99 euro), arriva quindi una vera e propria "stangata". L'entità del sovrapprezzo è infatti tutta in queste cifre. Anzichè i 39,99 dollari attualmente necessari per passare da Windows Xp, Vista o Windows 7 a Windows 8 Pro ne serviranno praticamente 200 (cinque volte tanto, dunque) mentre sale da 69,99 a 99,99 dollari la spesa per aggiornare una copia del nuovo sistema operativo in versione base a quella professionale (con un aumento del 43%). Rispetto agli adeguamenti decisi a suo tempo da Microsoft per Windows 7 non ci sono però sostanziali differenze; la compagnia nordamericana ha quindi tenuto fede alla sua solita politica di upgrade e solo il Pro Pack evidenzia un rialzo dell'11% superiore a quello che permise di passare da Windows 7 Home Premium to Windows 7 Professional.

Come hanno inquadrato gli analisti l'ufficiliazzazione dei nuovi costi di Windows 8? Innanzitutto ricordando come Microsoft, lo evidenziano da Npd Group, abbia spinto molto sulle promozioni a partire dalla scorsa estate per dare soprattutto impulso alla vendita di nuovi pc, più che per invogliare gli utenti ad aggiornare le vecchie versioni di Windows in loro possesso. Dal fronte dei vendor, c'è invece da segnalare l'ammissione (riportata da Bloomberg) dell'executive Vice President di Hewlett Packard Todd Bradley, secondo cui il nuovo sistema operativo ha avuto "una partenza più lenta di quanto ci si aspettava". Una tesi, quella di vendite non entusiamanti dei nuovi computer Windows 8, del resto già filtrata dalle dichiarazioni di altri manager di Acer e Dell e confermata dai dati di Idc e Gartner. Tesi che però potrebbe presto essere smentita. A detta dello stesso Bradley, infatti, l'andamento delle richieste è migliorato nelle prime settimane del nuovo anno e si aspetta una "crescita continua" almeno fino a fine gennaio. Di pari passo con l'arrivo da scaffale dei nuovi modelli presentati in anteprima al recente Ces di Las Vegas o al momento del lancio di Windows 8 lo scorso ottobre (come, nel caso di Hp, il tablet ElitePad 900).

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