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Questo articolo è stato pubblicato il 07 febbraio 2013 alle ore 18:07.

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ItaliaOnline, che ha appena debuttato, è il primo polo sul web nazionale nato in Italia con 20 milioni di visitatori unici. E scommette sul territorio per crescere. È il punto di convergenza di due storie: Libero.it e Matrix (Virgilio.it) che a partire dai primi anni dello sviluppo dell'internet commerciale hanno plasmato con pochi altri player la geografia del web tricolore. Insieme sono stati un vasto territorio di incontro per community altrimenti frammentate in una galassia di siti online, forum e reti di instant messaging.

Libero.it ingloba l'eredità di Iol (Italia On Line) che è stata un laboratorio per una generazione di professionisti dell'information technology decisiva nella crescita del mondo digitale italiano, quando la navigazione online non era ancora un'esperienza diffusa. Ha ospitato anche il motore di ricerca Arianna che affrontato la competizione dei primi colossi di internet, come Yahoo!, Altavista, Lycos. Inoltre Libero.it ha conquistato presto il nascente mercato della posta elettronica consumer accessibile da browser: è stato un trampolino di lancio per successive espansioni. Di recente ha accelerato sul cloud attraverso un accordo con SugarSync e già in precedenza poteva contare sulle Jumbo Mail. Sono 4 i data center in Italia gestiti da It.Net, controllata da ItaliaOnline. Soprattutto, Libero.it è stato un polo di attrazione per il pubblico digitale che a partire da email e forum ha imparato le grammatiche della partecipazione online nel web 2.0, anche attraverso blog e social network.

Virgilio.it, varato da Matrix Spa durante la metà degli anni Novanta, è un altro grande luogo d'incontro italiano dove hanno preso forma molti esperimenti pionieristici capaci di influenzare l'evoluzione delle community. Tra i tanti, il social bookmarking di OkNotizie con elementi di gamification (attraverso i punti karma) e le categorie (folksonomy) costruite dagli utenti. Agli albori del web 2.0 ha gareggiato con del.icio.us. Le prime nicchie di early adopeter hanno condiviso fotografie e video online fino a trasformarla in un'abitudine diffusa: come Libero.it, anche Virgilio.it ha colto l'onda lunga del social sharing che ha cambiato il volto del web e ha contribuito ad alimentare la crescita dei grandi social network.

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