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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2013 alle ore 12:58.
Ridare fiato al titolo in Borsa, alimentando una crescita dei margini di profitto che gli analisti finanziari si aspettano ormai come "obbligata" dopo che il titolo Apple ha perso il 40 per cento del suo valore scendendo, ai minimi delle ultime 52 settimane, sotto i 400 dollari (per una capitalizzazione inferiore ai 400 miliardi di dollari). A Cupertino sanno che qualcosa sotto il profilo dei nuovi prodotti va fatto e in tempi brevi; il Ceo Tim Cook ha confermato a più riprese che il settore televisivo latita in termini di innovazione ed in tal senso la tanto chiacchierata Apple Tv dovrebbe costituire l'elemento di discontinuità (come fece l'iPhone nei telefonini nel 2007).
Stando invece alle ultime indiscrezioni riportate da Bloomberg, il prodotto "disruptive" in seno alla casa californiana, quello che dovrebbe garantire utili decisamente consistenti, è l'iWatch, l'orologio digitale oggetto anch'esso di parecchi rumors nelle ultime settimane. Stando alle informazioni raccolte dalla americana, il piano di Apple è quello di iniziare a vendere il dispositivo, a cui starebbe lavorando un team di 100 fra ingegneri e product designer, già da quest'anno.
Le funzionalità dell'orologio della Mela
Sulle doti dell'iWatch fiorisce da mesi un balletto di voci che come sempre Apple non ha mai né confermato né smentito. Le più attendibili dicono che con questo gadget si potrà telefonare, visualizzare l'identità dei chiamanti e controllare le coordinate su una mappa. A bordo dell'apparecchio ci dovrebbe quindi essere un misuratore di passi e più sensori per monitorare i dati relativi al proprio stato fisico.
Altre funzionalità dell'iWatch sarebbero quindi mutuate sia dall'iPhone che dall'iPad. Per ovviare ai possibili problemi di visualizzazione di contenuti e app sul mini schermo dell'orologio, Apple potrebbe sviluppare un versione ad hoc del sistema operativo iOS (adattando quello in uso su smartphone e tablet e ricalcando la strada già intrapresa nel 2010 con l'iPod nano) per limitare le informazioni e i programmi gestibili attraverso il dispositivo. Altra questione aperta è quella della batteria: come si legge sul sito specializzato TechCrunch, i primi prototipi non andavano oltre i due giorni di autonomia mentre l'obiettivo di Apple sarebbe quello di arrivare almeno a quattro o cinque prima di presentare la prima versione pubblica del prodotto.
Interessante notare come Bloomberg faccia il nome di John Ive, il designer di molti prodotti made in Cupertino e figura molto legata a Steve Jobs: l'iWatch è un progetto che Ive, grande appassionato di orologi, starebbe seguendo di persona. La sfida a Google nell'ambito della tecnologia indossabile (con Mountain View partita in anticipo con i suoi Glass), in altri termini, sembra essere già decollata.
Un mercato da 60 miliardi di dollari con margini del 60 per cento
Ma di quale mercato potenziale stiamo parlando? Secondo gli analisti di Citigroup il giro d'affari stimato per il 2013 dell'industria degli orologi arriverà a superare i 60 miliardi di dollari, cifra ben più modesta rispetto a quella legata al settore delle Tv (che sfiora i 120 miliardi). La non trascurabile differenza fra i due comparti è però nei margini operativi, che per quanto riguarda la categoria "watch" è nell'ordine del 60 per cento, percentuale almeno quattro volte tanto quella sviluppata dal business dei televisori.
Al netto di tutte le possibili variabili, per Apple c'è un'opportunità di nuove entrate che gli esperti calcolano in circa 6 miliardi di dollari e relativi margini lordi per 3,6 miliardi. Nelle Tv, invece, considerando un'ipotetica quota di mercato della Mela del 10 per cento, i profitti potenziali si fermerebbero a 1,8 miliardi. Per completare il quadro è doveroso anche ricordare quali sono i gross margini dei prodotti best seller di Apple: l'iPhone è al 55 per cento, circa il doppio di quanto garantiscono iPad e computer Mac.
Quale potrebbe essere la ricetta di Cupertino per entrare da protagonista nel mercato degli orologi? Secondo gli analisti di NPD Group la casa californiana potrebbe puntare sul connubio fra fattore fashion e funzionalità del dispositivo, generando una domanda di apparecchi "all in one" (orologio più cellulare) tale da poter triplicare in due anni al massimo le dimensioni del mercato. Questo, almeno, è quanto sperano Tim Cook e molti esponenti della comunità finanziaria.
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