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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2013 alle ore 11:42.

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La guerra di trincea è terminata, ora incomincia la lunga opera di analisi e ulteriore conferma della vittoria. Sembra un po' questo ciò che esce dalla mattinata dell'annuale convegno di Fisica Nucleare che si sta svolgendo a La Thuile, Val d'Aosta, a pochi chilometri in linea d'aria da Ginevra, dove sta il Cern, il grande laboratorio europeo di questa disciplina di punta. E infatti stiamo parlando del Bosone di Higgs, profetizzato, verrebbe quasi da dire, dal fisico di cui porta il nome quasi 50 anni fa e scovato dai due italiani, Fabiola Gianotti e Giulio Tonelli lo scorso anno con i due esperimenti Cms e Atlas che sfruttano l'immenso Large Hadron Collider (Lhc) del Cern lungo oltre 20 chilometri. Intendiamoci, i due apparati a loro volta sono dei magneti complessi e alti una ventina di metri, roba da film di fantascienza e i due "scopritori" sono a capo di tribù di oltre 3000 fisici, delle comunità che sono in tutto e per tutto delle società con i loro grandi pregi e le loro beghe, questioni, rivalità e problemi. Ma la scoperta è quella del secolo e che ci sia questa elusiva particella ora ne sono certi oltre il limite di ogni ragionevole misura in fisica, il misterioso "5 sigma" riportato spesso dai media che poi molto più prosaicamente significa che la possibilità di errore è ridotta a una parte su mille o ancora meno.
Esiste, ha una energia che magari non tutti si aspettavano, 125 Gev, ma ha la caratteristica che invece risulta fondamentale: fra le proprietà che possiede è quella di permettere alle altre particelle di avere una massa. Pare impossibile al profano, e effettivamente è piuttosto strano, che una materia così sofisticata e avanzata come la fisica nucleare non avesse ancora trovato la spiegazione a una proprietà fondamentale della materia, si proprio il fatto che la materia, compresa quella che forma il nostro corpo, possiede una massa. Con questo si conclude una specie di Puzzle che è la teoria completa, chiamata standard, delle particelle elementari, che tanto elementari non sono visto che ne conosciamo centinaia ma con una decina di queste, più il bosone di Higgs, possiamo capire come si generano tutte le altre.
Allora tutto ok? Ovviamente neanche per sogno, se no che gusto ci sarebbe a fare lo scienziato di una disciplina così astrusa anche se molto affascinante e utile? "Quello che viene fuori dalle misure è che questo bosone potrebbe avere spin pari a zero e quindi si apre la possibilità che abbia avuto una parte fondamentale nei primissimi istanti dopo il Big Bang, in cui si pensa ci sia stata una improvvisa e fortissima accelerazione, che è chiamata inflazione" dice il vice presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica Antonio Masiero che chiama questi particolari bosoni "inflatoni". Lo spin è un parametro che caratterizza le particelle, un po' come il numero di giri al minuto ci dice quanto il motore della nostra auto sta lavorando.
Insomma ora l'Lhc si ferma per manutenzione per due anni e questo periodo servirà per scandagliare il mastodontico archivio di misure che è stato collezionato facendo sbattere uno contro l'altro a velocità della luce due fasci di particelle elementari. Probabilmente ne vedremo parecchie altre di scoperte, fra cui la conferma, o meno, della cornice di tutto questo quadro: la teoria della supersimmetria.
Per chi può partecipare c'è poi una bella occasione a Roma il 14 marzo prossimo per incontrare i protagonisti di questa avventura, organizzata dall'Istituto di Fisica Nucleare al Parco della Musica : si incontrano la Gianotti, Tonelli e il "padre" di LHC, Luciano Maiani. Higgs insomma è nato in Scozia ma probabilmente ha imparato presto l'italiano. Una sola domanda non si potrebbe trovare un nome meno orribile all'inflatone ?

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