Primi test sul campo di Bitcoin in Italia

LaPresse

A Napoli il bed and breakfast Del Corso sperimenta i Bitcoin da alcuni mesi: ha pubblicato il logo della "B" dorata sul suo sito web. Finora in pochi, non più di quattro, hanno pagato con la moneta digitale anonima e decentralizzata che ha conquistato l'attenzione degli appassionati di hi-tech. È diventata un argomento di conversazione su blog e social network dopo più di quatttro anni dal suo debutto operativo avvenuto nel gennaio del 2009.

I visitatori del bed and breakfast situato a poche centinaia di metri dalla Stazione Centrale di Napoli hanno trasferito i Bitcoin a partire dal loro borsellino elettronico, accessibile ad esempio attraverso uno smartphone o da un personal computer connesso a internet. La destinazione del versamento era il portafoglio virtuale associato al Del Corso.

Marcello Marini, amministratore unico dello studio ingegneristico Ottonodi a Roma, ha aggiunto un'inserzione sul sito web aziendale dove segnala di accettare anche pagamenti in Bitcoin: finora non ha concluso transazioni con la moneta digitale e deve ancora valutare con il suo commercialista "come contabilizzarlo", spiega. Marini osserva che si tratta di un'idea rivolta soprattutto ai clienti residenti all'estero.

A giudicare dalle ricerche su Google gli italiani sono curiosi di sapere qualcosa in più sui Bitcoin, ma non moltissimo: occupano il 18esimo posto nell'elenco mondiale di coloro che hanno digitato il nome del conio virtuale durante il 2013. Negli ultimi dodici mesi il picco di interesse è stato nel periodo fra il 7 e il 13 aprile quando è avvenuto un crollo del prezzo della moneta digitale.

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