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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2013 alle ore 18:39.
Molte luci, relative soprattutto all'aumento sensibile del fatturato complessivo e di quello generato da dispositivi mobili, ma ancora qualche ombra, costituita da una porzione di utenti ancora diffidenti verso i sistemi di pagamento online e timorosi circa l'effettiva consegna dei prodotti acquistati sul Web.
Il quadro descritto dall'Osservatorio eCommerce B2c, realizzato da Netcomm in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano e presentato oggi nel capoluogo milanese, è nel complesso positivo soprattutto in una fase di persistente difficoltà per l'economia italiana.
Acquisti online in crescita del 17 per cento
I numeri che testimoniano il buon andamento di questo settore sono diversi e il più importante è quello che riguarda il fatturato stimato per l'intero 2013, pari a 11,2 miliardi di euro e in salita del 17% per cento rispetto all'anno passato. Numeri più che discreti ma ancora poca cosa se rapportati a quelli europei. Stando alle rilevazioni di Ecommerce Europe, infatti, l'incremento annuale delle vendite via Web per il 2012 è stato nell'ordine del 22 per ecnto, per un fatturato complessivo di oltre 305 miliardi di euro. Il Vecchio Continente è il primo mercato mondiale per l'e-commerce, davanti agli Usa (con 280 miliardi di euro) e regione Asia-Pacifico (216 miliardi di euro).
Mobile commerce in forte aumento ma valori assoluti limitati
Significativo anche il dato relativo all'export, che registra un incremento del 23 per cento, sopra i due miliardi di euro; di questi una buona parte sono sviluppati da turismo (per il 55 per cento) e abbigliamento (31 per cento). I settori che denotano in assoluto una percentuale di crescita maggiore in termini di giro d'affari sono, oltre all'abbigliamento (che sale del 27 per cento), l'informatica e il grocery, accreditati di un incremento a valore del 24 e del 18 per cento rispettivamente. Esplosiva, infine, la curva di crescita del mobile commerce, pari al 160 per cento, anche se in valore assoluto gli acquisti effettuati da smartphone non arrivano a 430 milioni di euro.
I problemi irrisolti
A fronte di una buona dinamica di sviluppo, l'e-commerce italiano risente però di consuetudini che non lo rendono ancora uno strumento di massa. Sebbene quasi nove utenti su dieci (l'89 per cento per la precisione) si informino online su prodotti e marchi, solo tre su dieci (il 34 per cento) acquistano. A frenarli, secondo l'Osservatorio, è la diffidenza nei confronti della sicurezza dei sistemi di pagamento e anche la preoccupazione, dovuti alla convinzione di non aver controllo sulla logistica, di non ricevere a casa il prodotto acquistato in Rete. Va in questo senso, del resto, l'idea di Netcomm di dar vita a un "Sigillo" – aggiornato ora alla versione Gold - con il quale certificare i siti di e-commerce che si impegnano a garantire i migliori standard di sicurezza e trasparenza per lo shopping online.
Quasi 14 milioni di e-shopper italiani
A far ben sperare i merchant italiani c'è comunque il dato che riassume il numero di italiani attivi online per fare acquisti: dall'aprile 2012 a oggi i cosiddetti e-shopper sono aumentati di oltre il 50 per cento raggiungendo quota 13,6 milioni (fonte Human Highway-Netcomm) e toccando un picco di 14 milioni nel periodo natalizio. L'indagine condotta da Netcomm-ContactLab su un panel di 61mila consumatori italiani e di altri quattro Paesi europei (Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna) sui comportamenti d'acquisto ha evidenziato come l'Italia sia nettamente indietro per ciò che concerne la questione dell'infocommerce.
Gli internauti del Belpaese si informano online sui prodotti da acquistare ma nel 70 per cento dei casi finalizzano l'operazione nel punto vendita; per contro nove inglesi su dieci connessi ad Internet, ed altrettanti tedeschi, acquistano regolarmente online. In Francia sono otto su dieci e in Spagna uno su due.
Boom per i coupon mobili negli Usa
Guardando invece agli Stati Uniti, indicazioni interessanti arrivano da comScore e da da BI Intelligence. I dati della prima confermano come il mobile commerce abbia raggiunto a fine 2012 un'incidenza sul giro d'affari dell'e-commerce americano pari all'11 per cento (rispetto al 3 per cento del 2010), per un fatturato di 18,6 miliardi di dollari, acquisti di biglietti di viaggio esclusi.
Il report elaborato dalla seconda rileva invece come uno dei driver dello shopping online in mobilità sia tutt'ora quello dei coupon, con un numero di utenti pronti ad utilizzarli per fare acquisti sul Web destinato a salire oltre quota 53 milioni l'anno entro il 2014.
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