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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2013 alle ore 15:05.

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Ora internet arriva ovunque con i palloni aerostatici. Al via il progetto di Google - Video: come funziona

Google sperimenta palloni aerostatici per abilitare la connettività a internet: saranno operativi in aree rurali oppure in seguito a disastri naturali. I primi test sul campo sono partiti durante l'ultima settimana in Nuova Zelanda. È il Project Loon e ha un orizzonte immenso: contribuire a raggiungere la popolazione non ancora collegata a internet che in questo modo potrà navigare online attraverso un accesso ad alta velocità in banda larga.

Connessioni broadband
I palloni aerostatici hanno una forma simile alle mongolfiere: il diametro è di circa 15 metri e arriveranno a un'altezza di 20 chilometri. Se una persona guarda in alto non sarà in grado di vederli. Sono autonomi grazie a pannelli fotovoltaici.
In Nuova Zelanda ampliano la copertura finora garantita sul territorio: costruiscono un ponte tra i fornitori locali di accesso a internet (Isp) e gli edifici degli utenti.
Nell'ultima settimana sono stati rilasciati 30 palloni aerostatici e circa 50 persone hanno provato i collegamenti del Project Loon. Altri test potrebbero essere condotti in nazioni alla medesima latitudine della Nuova Zelanda.

La popolazione del mondo online
La sfida appena lanciata deriva dalle intuizioni degli incontri Moonshots varati da Google per rispondere a scommesse visionarie attraverso l'innovazione hi-tech.
Secondo l'Itu entro la fine dell'anno saranno su internet 2,7 miliardi di persone: la frontiera è raggiungere i 7,2 miliardi di abitanti della Terra stimati dalle Nazioni Unite.
Idee come i palloni aerostatici sono soltanto un frammento di un mosaico di progetti più ampio per facilitare l'espansione di internet e costruire uno spazio digitale globale già intravisto da Nicholas Negroponte, ex direttore del Mit Media Lab, nel suo libro "Essere digitali".

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