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Questo articolo è stato pubblicato il 18 giugno 2013 alle ore 16:36.

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Huawei Ascend P6, la nuova sfida cinese ad Apple e Samsung - Foto

Apple e Samsung nel mirino. Huawei ha presentato a Londra il suo nuovo smartphone Ascend P6 e l'annuncio conferma l'intenzione della multinazionale cinese di ritagliarsi uno spazio importante nel mercato degli smartphone (nell'ultimo trimestre 2012 la società ha raggiunto il terzo gradino del podio nella classifica del venduto a livello mondiale, alla fine di marzo 2013 era tornata al quarto dietro Lg Electronics), e in modo particolare in quello dei prodotti di fascia alta. Il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 450 euro.

L'evento di lancio, tenutosi presso la storica Roundhouse della capitale britannica (teatro di grandi concerti rock negli negli anni '60), è stato salutato alla vigilia da alcuni analisti come un segno importante, perchè si tratta del primo in foramto "stand alone" di Huawei fuori dai confini nazionali, il primo sganciato da un grande evento internazionale, come il Ces di Las Vegas o il Mobile World Congress di Barcellona.

Il preludio al debutto è stato anche caratterizzato da un'ulteriore primizia. Alcuni giorni fa Huawei ha aperto in Cina una pagina Web attraverso cui prenotare, in modo non vincolante, il nuovo telefono: oltre due milioni le richieste registrate soltanto in Cina, dove il prodotto è atteso nei negozi già da questo mese. Lo sbarco in Europa Occidentale dell'Acend P6 è fissato invece per luglio attraverso una lunga schiera di operatori e catene al dettaglio, fra cui Vodafone, H3G, Tim, Media Markt, Saturn e Amazon.

Il nuovo telefono: design e prestazioni nel segno di Android
Huawei punta quindi a imitare Apple e Samsung anche nelle modalità di fare marketing e sul tavolo propone un apparecchio che punta molto sul design e sulle rifiniture (il corpo in alluminio) senza rinunciare, come doveroso che sia per un dispositivo con elevate ambizioni, alle prestazioni.

Alla vigilia dell'evento Richard Yu, capo della divisione consumer-business di Huawei, pubblicava in Rete un post parlando dell'Ascend P6 come di un prodotto "miracoloso". Il video teaser su YouTube lo etichettava come Vip, very important product. Mantiene tali premesse?

Basato su Android versione 4.2.2 Jelly Bean con interfaccia utente personalizzata (Emotion Ui), il nuovo smartphone si presenta con una dotazione tecnica che comprende schermo Lcd da 4,7 pollici ad alta risoluzione in formato 720p (1.280 x 720 pixel), un processore quad core Cortex-A9 da 1.5GHz proprietario (lo stesso System on chip che equipaggia il phablet Ascend Mate e gli Ascend P2 e D2) coadiuvtao da 2 Gbyte di memoria Ram, doppia fotocamera digitale (da 8.0 megapixel con capacità di video recording in alta definizione 1080p quella posteriore e da 5.0 megapixel quella frontale) e uno spazio di archiviazione interna da 8 Gbyte (espandibile tramite schede microSd).

La batteria è da 2000 mAh e il peso, elemento non secondario in uno smartphone di questa categoria, è contenuto in 120 grammi (solo otto in più dell'iPhone 5) grazie a uno spessore di soli 6,2 millimetri, qualità che fa dell'Ascend P6 (al momento) il telefonino più sottile del mondo. A livello di connettività, infine, sono previsti di serie il supporto alle reti 4G Lte e 3G Hspa, Wi-Fi e Bluetooth mentre una caratteristica non irrilevante è la presenza dell'opzione dual-Sim.

La strategia: crescere fuori dalla Cina
Se Huawei può giustamente ritenere di avere oggi un catalogo prodotti mobili di buon spessore è comunque ancora lunga la strada che la società deve compiere per essere percepita non più come brand di seconda o terza fascia come nel recente passato bensì come prima sfidante dei marchi che oggi dominano nei telefonini intelligenti. E la sfida si gioca soprattutto fuori dalla Cina, dove la società vanta una quota di mercato negli smartphone nell'ordine del 10 per cento alla fine del primo trimestre al cospetto del 6,4 per cento accreditato ad Apple e del 17,3 per cento esibito da Samsung (i dati sono della società di consulenza Analysys International).

L'obiettivo di Huawei, insomma, è quello di ripetere in campo mobile la strada percorsa nelle infrastrutture di rete, settore che la vede nel mondo dietro solo ad Ericsson, che l'ha resa molto popolare in Europa (il suo principale mercato dopo la Cina) e che contribuisce in modo determinante al fatturato generato fuori dai confini nazionali, pari al 70 per cento di quello complessivo. Sul fronte delle reti la compagnia è nel mirino dei governi di Regno Unito e Stati Uniti per una presunta sua stretta collaborazione con l'intelligence cinese, ma questa è un'altra storia.

Tornado ai telefonini, l'Ascend P6 è il prodotto su cui l'azienda scommette con forza per aumentare sostanzialmente una fetta di mercato che a livello mondiale (dati Idc) è oggi inferiore al 5 per cento, contro il 33 per cento di Samsung e il 17 per cento di Apple. E per tenere a debita distanza un altro prentendente al trono "made in China", e cioè Zte, oggi quinta nel ranking dei vendor di smartphone su scala globale

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