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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2013 alle ore 12:19.

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David Wei, presidente di Huawei Sud Pacifico, mostra Ascend telefono P6 (Afp)David Wei, presidente di Huawei Sud Pacifico, mostra Ascend telefono P6 (Afp)

Nel giorno di lancio del nuovo smartphone Ascend P6, con cui Huawei da Londra lascia intendere di voler proseguire il percorso virtuoso negli smartphone crescendo in Europa, il ceo della divisione consumer business Richard Yu in un'intervista al Financial Times apre a possibile acquisizioni, citando Nokia. «Stiamo considerando questo genere di operazioni, probabilmente la combinazione avrebbe alcune sinergie ma dipende dalla volontà di Nokia» dice Yu.

L'azienda ha subito precisato che non si tratta di nulla di ufficiale ma soltanto considerazioni, mentre Bill Plummer, vice president per gli affari esterni, ha detto a Reuters che non esistono piani di questo tipo. Le dichiarazioni si Yu sono però bastate a spingere le azioni di Nokia, che hanno avuto in rialzo del 4%.

Il colosso cinese è la sorpresa nei numeri del mercato degli smartphone del 2012, dove è arrivato nelle terza posizione dopo il duopolio Apple-Samsung. Inoltre, non ha mai fatto grandi acquisizioni. C'è da prendere le dichiarazioni con le pinze. La cavalcata dei produttori cinesi, dove oltre a Huawei ci sono Zte e Lenovo, è un fatto e di tanto in tanto emergono indiscrezione sulla crescita a Occidente rilevando marchi storici. È il caso di Lenovo: da tempo di parla dell'interesse nei confronti di BlackBerry e Nokia. Per ora nulla di fatto.

Huawei, con Nokia, farebbe suo un marchio che potrebbe facilitare la sua crescita in Europa grazie alla presenza storica del produttore familiare e la familiarità del suo brand. Un report Bank of America Merril Lynch dice che l'operazione combinerebbe inoltre i brevettid i Nokia, la distribuzione nei mercati emergenti, le capacità nell'hardware design e i solidi rapporti globali con gli operatori, anche se restano «molti ostacoli da superare» e non è detto che alle parole seguano i fatti.

Nelle dichiarazioni riportate dal quotidiano finanziario inglese il manager predice che il mercato si consoliderà in 3-4 aziende. Parlando delle piattaforme, si dice poco fiducioso nei confronti di Windows Phone: «Ha una quota di mercato piccola, è difficile dire se avrà successo inoltre necessita del pagamento delle licenze. Non è una cosa buona: Android è gratuito».

La strategia dell'azienda cinese oltre alla crescita per quote di mercato, avvenuta grazie a modelli low cost e in mercati emergenti, ora punta sull'Europa con prodotti di fascia alta che vogliono competere con Apple e Samsung, ma con prezzi (è il caso dell'Ascend P6 da 450 euro) inferiori. «Vogliamo accorciare il gap con i nostri competitors, vogliamo essere davanti» afferma Richard Yu.

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