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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2013 alle ore 13:49.
«A che cosa stai pensando?»: è il quesito che appare nello spazio bianco dove gli utenti di Facebook scrivono i messaggi. Alcune startup italiane rispondono invece alla domanda «cosa farai nel tempo libero?». Plannify ha costruito un'area di social discovery: gli iscritti esplorano eventi sul territorio anche attraverso una cartina geografica digitale. È una bussola per orientarsi in tempo reale. Lasaroo, invece, ha un focus sulle community di professionisti che animano i locali, come ad esempio cantanti e disc jockey: insieme alimentano un social network verticale.
Puntano sui dispositivi mobili Geomefree ed Evame, dedicato quest'ultimo agli utenti di iPhone, e aprono una finestra sugli appuntamenti previsti nei dintorni grazie alla geolocalizzazione abilitata da smartphone e tablet. La piattaforma di Smappo ha orizzonti più ampi: permette di progettare e gestire eventi, raccogliendo l'eredità di Eventbrite che aveva conquistato l'attenzione dei blogger e incoraggiando il social networking tra i partecipanti. Sono soltanto alcune tra le startup capaci di cogliere le opportunità derivanti dall'intersezione di social media, geolocalizzazione e dispositivi mobili in grado di connettersi a internet. È la frontiera dei so.lo.mo: l'acronimo riunisce le parole social, local e mobile.
A scattare una fotografia è eMarketer. L'anno prossimo in Italia gli utenti di reti sociali online saranno 21,6 milioni. È una platea immensa. Hanno un ampio pubblico Facebook, Google+ e Twitter che stabiliscono un canale diretto con le startup e alimentano un ampio bacino di attenzione. Nel mondo entro la fine dell'anno diventeranno 1,73 miliardi coloro che frequentano social network: è il 64% delle persone collegate a internet entro il 2013 in base alle stime dell'Itu.
A puntare i riflettori sulla geolocalizzazione era stata l'ultima edizione del festival South by Southwest (Sxsw) in Texas dove in passato ha spiccato il volo, tra gli altri, anche Twitter. Negli ultimi mesi le grandi aziende hi-tech hanno allungato il passo e hanno tracciato il solco in una galassia di startup con cui vivono in simbiosi. Il colosso del software Tibco ha acquisito Maporama per integrarla nelle sue piattaforme di social media del settore enterprise. Poi è partita la contesa di Waze in un confronto che ha visto sul palcoscenico una gara tra Apple, Facebook e Google. Ha vinto l'azienda di Mountain View e prevede di garantire l'indipendenza dell'applicazione software di social navigation dedicata agli automobilisti che potrà sviluppare interazioni con Google Maps.
L'ultima a guadagnare terreno nella geolocalizzazione è stata Twitter. Ha comprato la startup Spindle sconosciuta in Europa, ma negli Stati Uniti aveva riunito community interessate ad avere informazioni su posti specifici nelle città. Semplificando, l'update arrivava da una strada o da una piazza se erano attesi nuovi eventi pubblici, ad esempio un concerto. Spindle aveva raccolto consensi tra gli inserzionisti pubblicitari sul territorio. E, come altre startup nei social media, ha invertito un meccanismo: non è più l'utente a cercare gli avvenimenti previsti nei luoghi, ma sono i luoghi ad avvisare gli utenti.
Per Foursquare è un periodo di trasformazione. Ha appena varato un progetto con la New York Public Library: gli iscritti del social network possono fare check-in e vedere le immagini di posti storici della città come se fossero a bordo di una macchina del tempo digitale. Inoltre ha scommesso sull'integrazione con le tecnologie di Near Field Communication (Nfc) attraverso applicazioni software e in questo modo, ad esempio, abilita conversazioni online dove avvengono le transazioni di micropagamenti.
Foursquare conserva una nicchia globale di utenti nonostante sia di rado sul palcoscenico. E non rallenta nella social discovery associata ai luoghi grazie ai filtri per le app di Android e iOs. Ha un immenso terreno di opportunità. Ma dovrà saperle cogliere lavorando sull'evoluzione della sua piattaforma e su idee virali come è avvenuto quando ha introdotto i check-in.
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