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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2013 alle ore 21:34.

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Acqua nel casco, Parmitano rischia grosso e la passeggiata spaziale finisce in anticipo

"Pare proprio ridotto male, ma è tutto a posto dai". Le parole di Christofer Cassidy, astronauta Nasa, sono proferite a 400 chilometri dal suolo terrestre, appena fuori dalla Stazione Spaziale Internazionale e sono riferite al suo compagno di EVA, Attività Extraveicolare, l'italiano Luca Parmitano alla sua seconda esperienza. Luca, @astroluca per i suoi tantissimi fan su rete, non può parlare né sentire ed è in pericolo serio. Mai era successa una cosa del genere in 170 uscite dalla Stazione: la tuta di Luca Parmitano, nessuno sa ancora perché, ha una perdita di acqua e nel casco dell'astronauta siciliano ci sarà almeno un mezzo litro di acqua che, in assenza di gravità, va da tutte le parti. Causa? Ignota. Rischio? Forte, per assurdo possiamo dire che il nostro astronauta, il primo a effettuare una passeggiata spaziale l'altro giorno, questa era la seconda, rischia quasi di rimanere soffocato entro la tuta. In effetti le tute per Attività Extraveicolare sono dei veri e propri ecosistemi, completi di tutto per sopravvivere dall'ossigeno all'acqua alla corrente elettrica.

Cosa è successo? probabilmente si è spaccata la tasca piena di acqua che serve il casco, ma Luca dice che non ha richiesto acqua al sistema, quindi si tratta di un guasto mai visto prima d'ora, serio e che per fortuna, grazie alla prontezza di spirito dei due astronauti e al massacrante allenamento di entrambi, è finito in una pronta risoluzione. L'americano, per fortuna un veterano dello spazio, si è accorto delle difficoltà dell'altro, che ripetiamo non poteva parlare, e lo ha aiutato a rientrare immediatamente mentre quasi mezzo litro di acqua entro il casco rischiava di creare problemi veramente seri a Parmitano.

Raramente, occorre dire, Nasa da l'ok alla fine prematura di una operazione, ma questa volta, dopo neanche un'ora, sulle sei previste, non c'è proprio stato problema vista la pericolosità della situazione.

E adesso, grazie al cielo proprio il caso di dirlo, Luca è rientrato in sicurezza, ma il problema rimane: come si fa a finire il lavoro di preparazione per accogliere il nuovo modulo spaziale russo per la Stazione. Questo lo sapremo nei prossimi giorni. Per il momento contentiamoci che il nostro astronauta non è "affogato" giusto in mezzo allo spazio. E' proprio il caso di dire che la realtà supera la fantasia. In rete messaggi di affettuosa solidarietà a raffica ad @astroluca .

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