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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2013 alle ore 08:31.

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Ma anche De Martin considera obsolete le attuali regole, «ne serve una, in Europa, che tuteli esplicitamente la neutralità vietando ogni forma di discriminazione».
«L'innovazione su internet poggia sulle reti banda larga. Ma chi deve investirvi – gli operatori – sono in forte crisi, a differenza di coloro – gli over the top – che la utilizzano per i propri servizi – ribatte Andrea Rangone, del Politecnico di Milano –. Rischiamo di trovarci tutti presto su una rete più lenta di quella disponibile per le innovazioni nate negli Usa o in Asia. Servono regole per favorire la nascita di operatori più grandi, che offrano servizi su tutto il territorio europeo. La Commissione sta lavorando appunto a un regolamento per un mercato unico europeo per le tlc. Sì inoltre alla nascita di servizi prioritizzati. Per tutelare internet, basta obbligare gli operatori a garantire una qualità di servizio minima sul best effort».
Il conflitto tra mercato e diritti degli utenti è limpido soprattutto quando si toccano i temi della privacy. «Bisogna evitare che questo grande spazio pubblico che è internet venga compromesso da una "lex mercatoria" che sempre di più governa lo sviluppo tecnologico e alla fine le scelte delle persone – dice Antonello Soro, Garante della Privacy –. La nuova normativa privacy Ue si sta muovendo in questa direzione, affermando i diritti degli utenti europei sugli interessi dei grandi over the top stranieri». Sulla stessa linea Antonio Preto, consigliere Agcom: «Il regolatore ha una missione fondamentale: ridurre il più possibile l'impatto delle asimmetrie sui soggetti deboli del mercato, cioè gli utenti».
Tutti d'accordo che le regole devono cambiare, a tutela della stessa innovazione. Ci si divide sulle formule da adottare. Ma accomuna la consapevolezza che per avere buone regole bisogna comprendere e rispettare la natura profonda di quella rivoluzione trasversale che è internet.
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le priorità
Neutralità della rete. È trapelata una bozza di normativa della Commissione Ue dove si legge che intenderebbe autorizzare la prioritizzazione del traffico, cioè la possibilità che gli operatori facciano andare più veloci alcuni servizi evoluti sulla propria rete. La Commissione sostiene che questo non violerebbe la neutralità della rete e i diritti degli utenti, purché gli operatori continuino a consentire connessioni sulla normale internet non prioritizzata. Non sono d'accordo le associazioni per la libertà di internet.

Diritto d'autore e Agcom. Agcom ha pubblicato mercoledì la nuova delibera per riformare il sistema dei contenuti digitali italiani e la tutela del diritto d'autore online. Il testo va in consultazione pubblica per due mesi e la normativa sarà efficace da marzo 2014. Si cerca un complicato equilibrio tra il sostegno del mercato legale, i diritti degli utenti e dei provider internet e gli interessi dell'industria del copyright (alla quale comunque Agcom garantisce una procedura velocizzata contro i siti pirata).

Wi-Fi liberalizzato. Il decreto del Fare (ora in discussione
al Parlamento) ha liberalizzato il Wi-Fi, grazie a una norma inserita in extremis nel testo alla Camera. Abolito
ogni obbligo per chi offre il Wi-Fi (esercenti, per esempio) se questa non è la loro attività commerciale prevalente.
Alla fine, sulle ragioni
della sicurezza pubblica
hanno avuto la meglio
quelle dell'innovazione,
dello sviluppo di servizi utili alla cultura digitale
e al territorio.

Privacy e istituzioni Ue. Arriverà nel 2014, dopo tanti ritardi e resistenze, il regolamento delle istituzioni europee che aggiornerà la normativa privacy ai tempi di internet (le attuali regole risalgono al 1995). Obiettivo, ridare forza ai diritti degli utenti nei confronti degli over the top, social network e motori di ricerca in primis, per quanto riguarda il controllo sui propri dati. Tra le altre cose, c'è il diritto a poterli cancellare, esportare su diversi siti e a una maggiore trasparenza su come vengono usati.

3,2

Gli italiani sopra i 10 Mbps
Secondo l'ultimo rapporto Akamai il 3,2% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps, con un incremento del 24% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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