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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2013 alle ore 08:37.

Il dilemma del marketing sui social network e sui dispositivi mobili: da una parte la consapevolezza che in tutto questo c'è un grande, crescente potenziale e dall'altra l'evidenza che le aziende non riescono ancora a sfruttarlo. È emerso questo conflitto di aspettative dall'Smx (Search and social media marketing expo), il 7-8 novembre a Milano: prima edizione italiana nel noto format americano e curata da Business International (Fiera Milano Media).
«Durante gli oltre 30 incontri dell'Smx Milano, con 50 relatori, si sono viste le grandi potenzialità per il marketing, in buona parte inespresse, dei social media e dei dispositivi mobili. Ormai tutti o quasi sono su questi strumenti ma noi non abbiamo ancora imparato la formula ideale per contattare queste persone in modo efficace e senza disturbare», ci racconta Sean Carlos, chairman dell'evento; docente della Digital Analytics Association e Teaching Fellow presso l'Università Bocconi. E per "noi", Carlos intende non solo le comuni aziende che vogliono pubblicizzare ai propri prodotti, ma anche gli stessi esperti del marketing, i quali sono ancora alla ricerca dei modi più efficaci per il marketing sui nuovi media. È un terreno nuovo, tutto da esplorare. «Prendiamo i social network. Facebook, in particolare: ha 17 milioni di utenti attivi in Italia, è inevitabile pensare che le aziende debbano essere presenti anche qui- dice Carlos. Tuttavia, la situazione è molto diversa rispetto al search marketing. Sui motori di ricerca, sei abbastanza sicuro di ciò che all'utente interessa perché lo vedi dalla sua ricerca. Qui ti inserisci con il tuo link sponsorizzato. Su Facebook invece ritorna il vecchio problema della comunicazione pubblicitaria: come evitare di essere percepiti come intrusi; come generare interesse. Sono le domande che in tutto il mondo ci stiamo ponendo, in un contesto che è per altro in forte cambiamento». Non ci sono soltanto i social infatti a cambiare tutto, ma ci si mettono anche i dispositivi mobili, dove le persone si stanno spostando (anche a volte a danno del tempo passato sul pc). «La confusione è grande sotto il cielo. Smartphone e tablet sono entrambi dispositivi mobili ma c'è una grande differenza, dal punto di vista dell'utilizzo e quindi delle strategia di marketing. Lo smartphone è usato spesso in strada, magari davanti a un negozio, di fretta. Il tablet- secondo studi molto ricorrenti negli Usa- invece è utilizzato prevalentemente sul divano di casa. Ma anche quanto a smartphone c'è una bella differenza tra gli schermi da 3 pollici e quelli da 5, 6. La dimensione del display incide sull'efficacia del messaggio pubblicitario e la strategia marketing può essere di conseguenza più o meno efficace». Tanti dubbi e domande, ma ci sono alcune risposte per guidare le aziende in questo caos del marketing sui nuovi media?
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