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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2013 alle ore 14:57.
L'ultima modifica è del 17 novembre 2013 alle ore 17:21.

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Riparte la guerra delle console domestiche, una nuova generazione di macchine nata per stare sotto il televisore e davanti al divano si giocherà tutto per convincerci che il videogioco da salotta ha un futuro. Sony Computer Entertainment e Microsoft tornano a sfidarsi con due nuove console, Ps4 e Xbox One rispettivamente da 399 e 499 euro, non pochi di questi tempi ma comunque sempre meno di uno smartphone di fascia alta. La promessa da mantenere è quella di offrire un'esperienza di gioco superiore e diversa da quella di qualsiasi tablet, social network o dispositivo mobile in circolazione. Innovando e inventando gameplay, interfacce e strumenti di gioco che prima non c'erano. Sulla carta l'obiettivo è centrato ma solo in parte. Le due nuove macchine che debutteranno nei negozi nelle prossime due settimane dimostrano di aver imparato la lezione dei loro predecessori Ps3 e Xbox 360: basta con hardware dedicato e architetture per quanto innovativi di non immediato accesso per gli sviluppatori. Le nuove console sono due personal computer di fascia alta (processore x86 a otto core, processor, memoria Ram da 8 Gb, ecc). I costi di sviluppo schizzati alle stelle hanno dimostrato che per avere software house disposte a "scrivere" giochi di qualità servono architetture semplici.

Il confronto: Ps4 vs Xbox One

Il messaggio è stato recpito meglio da Playstation che ha "aperto" la proprio console mettendo nelle mani dei game designer un hadware che sulla carta appare più potente e performante (anche se di pochissimo) rispetto a Xbox One. Il vero punto di forza degli inventori della Playstation è però la tradizione ludico-artistica degli studios e dei game designer che in questi ultimi anni hanno prodotto le più interessanti esperienze interattive. Il prezzo inferiore potrebbe rappresentare un altro punto a favore dei giapponesi che però si presentano al debutto con una lineup di giochi più debole dei rivali. Microsoft dal canto suo include nella "scatola" Kinect 2 e ha una visione più chiara del futuro del videogame. Xbox One si presenta come un sistema all-in–one, un media center, un apparato per l'intrattenimento domestico che mette insieme tv digitale, musica, show e serivizi in streaming appoggiandosi alla piattaforma cloud di Microsoft che oggi tiene insieme smartphone, tablet e computer. Servizi e software come Skype sul fronte comunicazione, SkyDrive su quello storage, le app dedicate, le funzionalità come SmartMatch, GameDvr and Upload insieme a numerosi accordi con i content provider locali sul fronte tv sono puntini che una volta uniti disegnano una macchina nata per il cloud e integrata con il mondo Microsoft. La superiorità sul software ma anche la filosofia di Redmond è però il loro limite. Il passo indietro compiuto dai manager Microsoft sul fronte dei giochi usati e della privacy ne è una dimostrazione.

E la privacy?

Il sospetto di essere tenuti d'occhio dal sensore sempre acceso di Kinect 2 aveva sollevato non poche perplessità, soprattutto post datagate. «Gli utenti possono stare tranquilli – ha commentato Rohan Oommen, head di Xbox Live raggiunto da Nòva24 – perché avranno sempre il pieno controllo delle loro informazioni. I dati e le immagini catturate dal sensore non lasceranno la console senza il nostro permesso», ha promesso il manager. L'effetto Grande Fratello però in qualche modo resterà anche perché il nuovo Kinect sarà in grado all'accensione di riconoscere fino a 6 persone diverse mantenendo in memoria tutta la nostra storia ludica. A parte qualche magia, come la funzionalità sharing di Ps4 per condividere con gli amici le nostre esperienze sono poche le innovazioni vere. La sensazione è che gli ingegneri non abbiano osato per paura di ritrovarsi senza giochi e senza mercato. Tutta l'industria del gaming in questi ultimi anni ha dimostrato di reggersi su una manciata di blockbuster che da soli sostengono l'interno mercato. Non ultimo il "caso" Gta V, il videogioco per console polverizza-record della Rockstar che ha incassato un miliardo di dollari nei primi giorni di lancio. In discussione è la sostenibilità di questo mercato paradossalmente proprio in un momento in cui il videogioco come forma di intrattenimemto ha superato ogni confine approdando su dispositivi mobili, reti sociali ed elettrodomestici. Gli analisti sono ottimisti e credono nella ripresa grazie all'avvento delle nuove console. I ricercatori di PwC hanno calcolato che il mercato complessivamente nei prossimi 5 anni passaerà da 63 a 86 miliardi di dollari. Il segmento più in spolvero è quello del mobile gaming ma la nuova generazione di console promette di passare da 24 a 31 miliardi. Un segnale che il business aumenterà ma con equilibri e pesi specifici mutati.

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