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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2013 alle ore 12:02.
L'ultima modifica è del 16 novembre 2013 alle ore 16:53.

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Bobby Murphy ed Evan Spiegel in una foto pubblicata sul blog di SnapchatBobby Murphy ed Evan Spiegel in una foto pubblicata sul blog di Snapchat

Il servizio di messaggistica istantanea Snapchat (che sta conquistanto i teens e permette l'invio di foto, messaggi e video che si cancellano dopo dieci secondi dalla lettura) ha rifiutato un'offerta di acquisizione da tre miliardi di dollari da parte di Facebook. La notizia è stata rivelata dal Wall Street Journal.

Secondo il quotidiano economico americano pare che la proposta non sia stata l'unica: anche Tencent Holdings, sito di e-commerce cinese, avrebbe messo sul tavolo quattro miliardi di dollari. A queste offerte si aggiungono anche i rumors di un altro rifiuto eccellente quello a Google. Sul sito Valley Wag si legge che anche Sergey Brin e Larry Page avevano messo sul piatto quattro miliardi, ma il deal non è stato preso in considerazione.

Il 23enne Evan Spiegel e il socio Bobby Murphy, 25 anni, studenti a Stanford, non dimostrano alcun interesse verso la vendita. Forti del successo ottenuto fino ad ora, i giovani milionari che hanno creato l'azienda solo due anni fa, attendono di crescere ancora di più per poter strappare un'offerta più interessante o di diventare ancora più grandi per poi quotare l'azienda, seguendo l'esempio di Twitter. I pochi dati che i due soci hanno reso pubblici dicono che il loro business nonostante non macini, al momento, alcun utile è in crescita. A ottobre attraverso le app di Snapchat per Ios e Android venivano scambiati 350 milioni di foto, video al giorno e il trend è in continua crescita.

Se Facebook fosse riuscito a portare a termine l'acquisizione, quest'ultima avrebbe rappresentato la più costosa della storia del social network, battendo il record del 2010 quando spese 1 miliardo di dollari per Instagram.

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