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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2013 alle ore 14:16.
L'ultima modifica è del 20 novembre 2013 alle ore 15:23.

Wise sta per Wiringless Implantable Stretchable Electronics, ha sedi a Milano e Berlino ed è una startup italiana fondata nel 2011 da quattro ricercatori provenienti dall'Università di Milano e ha come soci l'angel Agite! (dalla costituzione) e Veneto Nanotech (dall'anno passato). La prima tornata di finaziamenti si è chiusa bene, e precisamente con un milione di euro messo a disposizione dal fondo italiano Atlante Seed (gruppo Intesa Sanpaolo), dal fondo pubblico/privato tedesco High-Tech Gründerfonds (fra i suoi investitori ci sono il Ministero federale dell'Economia e della Tecnologia, Daimler, Deutsche Telekom, SAP e Carl Zeisse) e la società svizzera b-to-v Partners, oltre che dagli attuali soci. I capitali raccolti (per i due fondi stranieri, fanno sapere da Wise, si tratta del primo investimento in una società italiana) saranno utilizzati per proseguire lo sviluppo del primo prodotto destinato alla stimolazione del midollo spinale, e quindi completare la fase di prototipazione e dare il via al processo di validazione pre-clinica dei prodotti stessi.
La vittoria del premio Nanochallenge 2011 (organizzato da Veneto Nanotech e Start Up Initiative) era stato il primo importante riconoscimento pubblico ottenuto dalla società, la cui mission è quella di sviluppare, produrre e commercializzare dispositivi medici impiantabili nel midollo spinale o nel cervello di pazienti affetti da malattie neurodegenerative quali il morbo di Parkinson. Il suo punto di forza dichiarato è una tecnologia innovativa (proprietaria) per la metallizzazione di polimeri estensibili e la manifattura di una nuova generazione di elettrodi per neurostimolazione, tecnologia applicabile anche in altri settori tecnologici, come quello dell'elettronica di consumo o dei dispositivi ottici su gomma. Il vantaggio competitivo di Wise, spiega la società in una nota, è legato a costi di produzione significativamente inferiori rispetto agli standard attuali per ciò che concerne l'inserimento di microcircuiti elettronici elastici in materiali plastici biocompatibili. E le prospettive del mercato della neurostimolazione sono, a detta del numero uno del fondo Htgf, Christian Jung, quelle "di un settore da da miliardi di dollari in rapida espansione ed affamato di soluzioni realmente innovative"
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