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Questo articolo è stato pubblicato il 25 febbraio 2014 alle ore 13:30.

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Da quando Bitcoin ha dismesso i panni di moneta "ufficiale" dei portali del deep web per indossare quelli di valuta più rivoluzionaria dell'era digitale, il sentimento più diffuso nell'animo degli utenti è stato sempre quello dell'instabilità. E quello che sta succedendo nelle ultime ore non pare altro che un'amara conferma.

La criptomoneta è nata nel 2009, e l'ultima settimana è senza alcun dubbio la più buia della sua ancora breve vita. Il valore ha subito l'ennesima oscillazione imprevedibile, ed è crollato. Mentre la maggiore piattaforma di trading di Bitcoin, cioè la giapponese Mt.Gox, non è più raggiungibile da qualche ora. Oscurata? Affondata dagli hacker? Ancora difficile dirlo. Ma il danno è imponente. C'è chi già parla di un crack di circa 800mila BitCoin.

Tutto è iniziato qualche giorno fa, quando Mark Karpeles, numero uno Mt.Gox ha denunciato una falla nel sistema, bloccando le operazioni di ritiro dei fondi da parte dei clienti. Una sospensione che in pochi istanti ha fatto crollare il valore di Bitcoin su MtGox, portandolo a circa 135 dollari (a novembre del 2013 una criptomoneta ne valeva 1300). E ieri, sempre Karpeles ha rassegnato le dimissioni dal consiglio d'amministrazione di Bitcoin Foundation. Tutto normale? Per niente. Perché Mt.Gox è sparito nel nulla, insieme al suo account twitter (ripulito), scatenando il panico fra le migliaia di utenti che hanno un conto sull'exchange nipponico.

Fra i blog settoriali, intanto, si fa largo un documento diffuso dal blogger Ryan Selkis, secondo il quale il crack di Mt.Gox varrebbe 744.408 bitcoin (380milioni di dollari, ad un cambio 1:500 dollari). E dalla comunità ufficiale di BitCoin, giunge una nota durissima contro Mark Karpeles: «Questa tragica violazione della fiducia degli utenti di Mt.Gox è il risultato delle azioni di una società e non riflette la resilienza o il valore di Bitcoin e dell'industria della moneta digitale. Ci sono centinaia di aziende affidabili e responsabili coinvolte in Bitcoin. Queste realtà continueranno a costruire il denaro del futuro rendendo Bitcoin più sicuro e facile da usare per i consumatori e i commercianti. Come in ogni nuova industria, ci sono alcuni attori cattivi che devono essere estirpati, ed è quello che stiamo osservando oggi. Mt. Gox ha confermato i suoi problemi in discussioni private con gli altri membri della comunità Bitcoin».

Un duro colpo per la credibilità della moneta virtuale più famosa al mondo. Proprio adesso che si stava facendo largo fra le strette maglie della finanza globale, installando i primi sportelli bancomat e stuzzicando l'interesse della banca d'investimenti Goldman Sachs. L'instabilità perenne e l'assoluta anarchia di un portale come Mt.Gox rischiano di affondare per sempre le pretese di crescita. C'è da dire che a gennaio BitCoin aveva fatto registrare un'insolita stabilità, navigando a una quotazione di circa 900 dollari. A febbraio il crack. Oggi in Italia un BitCoin è scambiato a 490 dollari su Bitstamp e a 501 dollari su Coindesk. Quello che succederà domani? Imprevedibile, con BitCoin.

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