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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2014 alle ore 09:53.
L'ultima modifica è del 27 marzo 2014 alle ore 13:14.

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L'acquisizione di Oculus Vr da parte di Facebook segna un cambio di rotta nella strategia del social network più popolare della Terra. Oculus Vr, lo abbiamo raccontato su Nova24, è una startup che ha progettato un caschetto per la realtà virtuale, un gadget che consente all'utente-giocatore di immergersi in un mondo digitale in tre dimensioni. Facebook è invece una rete sociale, una gigantesco parco di divertimenti con notizie, musica, giochi e video che ha lo scopo di intrattenere i propri "cittadini-utenti. Apparentemente una rete che vive vendendo pubblicità e un gadget per gamer hanno poco o nulla in comune. In realtà il lato ludico di Facebook è molto sviluppato. I giocatori attivi al mese sono aumentati a dismisura, arrivando a toccare la soglia dei 375 milioni.

Le ragioni dell'acquisizione

Ma la ratio di questa operazione non è solo ludica. Oculus non sarà solo una periferica per giocare a Farmville. Non avrebbe avuto senso spendere così tanto. Mark Zuckerberg commentando l'acquisizione ha spiegato di credere nella realtà virtuale a tal punto da considerarla la nuova piattaforma di computing dopo quella degli smartphone e dei device mobili. Per il numero uno di Fb si potrà per esempio incontrare il dottore di fiducia vis a vis o partecipare a una lezione in classe o imparare a manutenere dispositivi a distanza. La realtà virtuale, una tecnologia esplorata senza grande successo fin dagli anni Settanta, potrebbe quindi diventare piattaforma di generazione di business da qui ai prossimi anni. Quella di Zuck è una intuizione e segna un cambiamento nella stragegia di Fb perché allarga lo spettro di azione del social network. E pone una sfida di non poco conto. In realtà, infatti, perché questa visione si materializzi devono accadere ancora molte cose. Il caschetto della startup californiana Oculus Vr è un prototipo che ha compiuto molti passi in avanti ma non ha ancora trovato sperimentazioni convincenti al di fuori del mondo del gaming.

Il paragone con i Google Glass

Discorso diverso per gli occhiali di Google che aumentano la realtà. Parliamo di visori connessi a internet che aggiungono informazioni e contenuti digitali alla realtà. La realtà aumentata da questo punto di vista sembra in vantaggio, anche sul piano commerciale, basta considerare il recentissimo accordo di Google con Luxottica e con importanti produttori di occhiali.

La sfida di Fb

Zuck dovrà quindi sforzarsi di capire bene come sfruttare al meglio Oculus. La sua speranza è insomma quella di avere acquistato la prima stampante 3D o aver inventato iPhone. Inutile perdere tempo a inventarsi funambolici modelli di business capaci di tenere insieme la raccolta pubblcitaria dei social network che tutt'ora dà da mangiare a Fb e le potenzialità della realtà virtuale peraltro note fin dagli anni Settanta. Oculus Vr effettivamente ha un prototipo funzionante che potrebbe davvero rendere commerciale la realtà aumentata. Servono però tempo e nuovi modelli di business. Il 29enne in felpa evidentemente sta provando a scommettere su startup generatrici di futuro. Sta pensando da innovatore e non più solo da uomo-azienda. Piacerà agli azionisti?

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