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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2014 alle ore 18:16.
L'ultima modifica è del 01 aprile 2014 alle ore 18:21.

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Dall'Africa all'Europa: Vodafone ha annunciato ieri in una conferenza stampa che M-Pesa, il servizio di pagamenti mobile che serve già milioni di indiani e africani, sarà disponibile da oggi in Romania. M-Pesa non è tuttavia uno dei tanti servizi wallet – o meglio, lo era – perché la sua diffusione e il suo utilizzo lo hanno trasformato difatti in una moneta virtuale, che ha rivoluzionato il concetto di servizio bancario nel Subcontinente Indiano e in Africa.

Non a caso, l'approdo in Europa avviene in Romania, dove più di un terzo della popolazione non ha accesso ai servizi bancari tradizionali. La strategia prevede quindi l'espansione verso Est, dice Michael Joseph, direttore di mobile money di Vodafone, che ha dovuto acquistato una licenza di e-money per poter entrare in Europa con M-Pesa.
Nei mercati emergenti, M-Pesa, che permette di depositare e ritirare contanti, di fare pagamenti o trasferire fondi con il cellulare, è considerata del tutto e per tutto una moneta digitale. Gli è stato dedicato un libro: Money, Real Quick- The story of M-Pesa' (Denaro verametne veloce – La storia di M-Pesa), che descrive come un sistema concepito per le transazioni della microfinanza sia evoluto in una piattaforma in grado di eseguire transazioni finanziare anche complesse.

Come funziona.
La diffusione di M-Pesa si spiega innanzitutto con la velocità di adozione della tecnologia mobile, la più rapida tra tutte quelle degli ultimi 150 anni, come fa notare un paper del Mit dedicato a M-Pesa, oltre che con la semplicità di uso. Basta poter inviare degli sms e rivolgersi a un agente ogni tanto per acuistare credito o ritirare i contanti. La rete di agenti è fondamentale nel disegno, perché è presso di loro che le persone, dopo una semplice registrazione che richiede solo un documento – carta d'identità o passaporto – depositano contanti per aver accreditati sul telefono delle unità di pagamento equivalenti chiamate "e-float". La gestione del contanti da parte dell'agente rispetto all'ufficio centrale avviene sul suo telefono.
Un paio di anni dopo il lancio nel 2007, è stata creata una struttura che a sua volta sovraintende a un certo numero di agenti. Il super-agente è stato uno dei primi passi a integrare M-Pesa con il sistema bancario tradizionale perché aumentando il volume dei depositi anche la rete bancomat diventava fattibile.

Dove è presente.
In Africa M-Pesa è presente in Tanzania , Egitto , Lesotho e Mozambico. Ma è in Kenya che per una serie di circostanze il sistema si è sviluM-Pesaat di più crescendo al 40% l'anno. In questo paese, il denaro depositato è gestito da Safaricom, l'operatore che ha avviato M-Pesa, e dal quale dipende la connettività che permette le transazioni. Che una società di telecomunicazioni gestisca attività bancarie – milioni di transazioni al giorno – dicono gli operatori partner Safaricom e Vodafone, è un punto di forza, perché per le telco la distribuzione a grandi numeri è l'essenza del modello di business. M-Pesa è un mezzo sicuro per trasferire rimesse e denaro tra privati e per pagare ogni cosa: dalle bollette alle tasse, al trasporto, ai beni di consumo quotidiani. Per chi lavora, il cellulare, anche se non sofisticato, assolve alle funzioni di ufficio. In Kenya è utilizzato dal 83% della popolazion adulta e un 30% del Pil, più di 13 miliardi di dollari Usa, sono transazioni M-Pesa. Finanziariamente, il modello ormai cammina bene sulle proprie gambe: rende 18,2 milioni l'anno, con una quota di circa il 18% delle compravendite di beni e servizi. In Africa è presente anche in

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