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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2014 alle ore 08:51.
L'ultima modifica è del 08 aprile 2014 alle ore 09:22.

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(Ap)(Ap)

C'è chi prefigura, fra gli esperti in materia di sicurezza informatica, effetti addirittura apocalittici o quasi: la fine del supporto tecnico a Windows Xp, che Microsoft ha "calendarizzato" da tempo per oggi 8 aprile, potrebbe infatti innescare la miccia di una vera e propria bomba. Decine di milioni di pc in Cina, dove la base installata del vecchio sistema operativo è superiore al 50% del totale (la media mondiale è intorno al 30%), potrebbero trasformarsi in una gigantesca botnet. Lo ha scritto la scorsa settimana il sito Computerworld citando un ricercatore di Context Information Security, e il succo dell'allarme è il seguente: venendo a mancare gli aggiornamenti (le cosiddette "patch") rilasciati periodicamente, i computer con a bordo Xp (e molti di questi, Cina, utilizzano copie pirata del software di Redmond) diventano inevitabilmente un obiettivo ideale dei cybercriminali. E il rischio che vengano trasformarli in zombie, e quindi anelli di una pericolosa catena infettiva, è di conseguenza molto elevato.

Banche, Pa e Pmi nel mirino degli hacker?
Il vecchio software è molto più facilmente esposto agli attacchi malware, questo il punto focale della questione, anche se Microsoft ha deciso di prolungare fino al luglio 2015 il supporto del programma antivirus Security Essentials. Problemi in vista per gli utenti, quindi? Sì, e le categorie a rischio sono parecchie. La vulnerabilità delle macchine che ancora operano con l'ormai obsoleta versione di Windows (Xp è stato lanciato nel 2001) è stata confermata del resto, direttamente e in più occasioni, anche da diversi manager della società di Redmond.
Carlo Mauceli, Digital Officer in Microsoft Italia, ha detto chiaramente che molte aziende pubbliche italiane (a livello centrale e locale) non si sono messe ancora al passo migrando alle nuove versioni del software (Windows 7 e Windows 8).
Il problema non interessa ovviamente solo la Pa ma anche le Pmi, le banche e naturalmente anche gli utenti privati. Nel complesso parliamo di circa sei milioni di pc che in Italia girano ancora su Windows Xp; una piccola e media impresa impresa su quattro utilizza l'obsoleta piattaforma su oltre l'80% del proprio parco installato e circa il 35% si trova a operare con un computer "Xp inside" su due (indagine di Idc su 850 aziende); il 16% di consumatori, a tutto febbraio 2014, non ne aveva voluto ancora sapere di cambiare computer o di aggiornare il sistema operativo (sondaggio del portale Msn su 13mila utenti).

Si diceva delle banche. In questo caso il rischio aleggia, secondo quanto scritto dai recente da BloombergBusinessweek, sui circa tre milioni gli sportelli bancomat operativi nel mondo, la maggior parte dei quali ha un'età superiore ai 20 anni e il 95% sfrutta Windows Xp. C'è stata e ci sarà in queste ore la corsa alla migrazione? No, almeno secondo le informazioni raccolte dal sito finanziario americano, che ipotizzava come il passaggio a Windows 7 interesserà (prima del 9 aprile) solo il 15% degli sportelli installati negli Usa. Ancora più vulnerabili, perchè più esposti, sono e saranno (se non aggiornati) i pc in esercizio dentro le banche e le aziende finanziarie, e quindi i terminali che gestiscono le transazioni di denaro dei correntisti o le operazioni sui titoli azionari. Da qui gli interventi per chiudere le possibili falle, vedi colossi come Jp Morgan lesti a stipulare accordi diretti con l'azienda di Redmond per garantirsi gli aggiornamenti necessari (notizia non ufficiale) o le banche inglesi pronte a spendere dai 50 ai 60 milioni di sterline per garantire la protezione agli Atm del Regno Unito (altra indiscrezione non confermata).

Come aggiornare (se si può) il vecchio pc a Windows 8.1
Se passare da Windows 7 all'ultima versione del nuovo sistema operativo con interfaccia a mattonelle è relativamente semplice (basta eseguire l'installazione seguendo pari passo le indicazioni pubblicate online da Microsoft), il compito si complica un pò se in esecuzione sul vecchip pc c'è Windows Xp (l'ideale sarebbea ver scaricato il Service Pack 3). In quest'ultimo caso si è infatti tenuti obbligatoriamente ad effettaure un'installazione "pulita" da un Dvd di Windows 8.1, il che significa l'impossibilità di mantenere file, impostazioni o programmi quando si esegue l'aggiornamento. Se non si vuole formattare il computer (scelta consigliabile) e quindi cancellare tutti i dati, è possibile effettuare il backup dei documenti su disco esterno (o nel servizio di storage SlyDrive) e avviare la procedura di upgrade che sposterà i file personali nella cartella Windows.old. Windows 8.1, lo ricordiamo, può essere acquistato online sullo Store di Microsoft oppure nei negozi fisici: il prezzo dell'edizione base è 119 euro, quella Pro costa 279,99 euro.

Se non si vuole buttare al macero il vecchio computer, la prima azione da compiere, come suggerisce anche Microsoft sul proprio sito, è quella di verificare la presenza a bordo dei requisiti minimi: processore, memoria Ram, spazio libero su disco e scheda grafica sono i parametri da controllare. Una utility di Microsoft, l'assistente aggiornamento, provvede automaticamente ad analizzare le caratteristiche del computer e a fornire informazioni dettagliate sulla loro compatibilità con Windows 8. Bene inoltre ricordarsi che un pc con Windows Xp, non essendo dotato di display touch, limita molto la fruibilità della nuova interfaccia pur garantendo l'accessibilità all'ambiente desktop di Windows 8 con mouse e tastiera. Altra operazione consigliabile è infine quella di verificare se un il pc Windows XP è in grado di eseguire o meno una versione di Windows 8.1 a 64 bit (operazione facilmente percorribile attraverso il pulsante Start e la funzione Risorse del computer).

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