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Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2011 alle ore 15:33.
La natura dei costi neo-industriali ha poco a che vedere con i bassi salari, un vicolo cieco in un Paese avanzato. Il problema è come lavoro, macchine e tecnologia riescano a essere integrati in modo efficiente. La competitività del processo produttivo dipende dalla massa critica di ingegneri eccellenti, dalla flessibilità nelle relazioni industriali, dalla disponibilità di servizi sofisticati. Dipende dai costi della mobilità: quanto costa attrarre personale qualificato dal resto del mondo e spedire le merci prodotte.
Da Torino i tempi che ci vogliono a raggiungere il resto del Paese e dell'Europa sono lunghi, ancora troppo. Questo influenza il costo di movimentare le merci e il costo necessario ad attrarre un bravo ingegnere dal resto del mondo. Per questo la Tav con Lione è un investimento fondamentale. E per questa stessa ragione avere università integrate con il mondo produttivo, in grado di far viaggiare i propri studenti e di attrarne dall'estero è essenziale.
Un altro nodo è la demografia: i giovani sono pochi (con le altre città del Nord Italia, la proporzione più bassa dei paesi Ocse), e pochi si laureano (decimo posto sulle 12 maggiori province metropolitane del Paese). E tra i giovani, una proporzione molto elevata è straniera, quasi il 30% tra lo zero e i cinque anni. La popolazione si rinnova grazie agli immigrati che, contrariamente ai coetanei indigeni, si dichiarano ottimisti. L'opzione neo-industriale della città dipende anche dal riuscire ad avere più giovani e a portarli rapidamente alla laurea.
Ecco cosa mi renderebbe ancora più orgoglioso di essere italiano e torinese emigrato. Se nello spirito globale dell'Olimpiade, si riuscisse a far studiare e portare alla laurea tutti i bambini, italiani e stranieri che oggi hanno meno di cinque anni, allora si che la scommessa di questi anni diventerebbe sostenibile.
VIZI E VIRTÙ
ORGOGLIO
1. Gli eroi che tengono in piedi il sistema pubblico del Paese. Uno tra tutti, solo perché non è più con noi: il professor Valerio Gai, per anni direttore dell'unità di urgenza dell'ospedale Molinette di Torino
2. Il dialogo tra i diversi: la visita del Papa alla Sinagoga di Roma, la Moschea di Roma, l'accoglienza agli immigrati
3. Il rigore della Banca d'Italia e la creatività delle migliori imprese
4. Ogni cervello che riesco a far tornare o a non far partire i treni ad alta velocità
VERGOGNA
1. Le rendite di posizione: chi difende il proprio orto e impedisce al Paese di cambiare, compresi i non eroi del settore pubblico
2. La qualità del dibattito politico, a parte rare eccezioni
3. L'aeroporto di Malpensa
4. La rabbia verso "i diversi"
5. L'ostilità al merito
CORREVA L'ANNO
2006
26 febbraio
Chiude l'Olimpiade di Torino
La scenografica cerimonia allo Stadio Olimpico segna la fine dei Giochi invernali organizzati da Torino. Per 15 giorni la città è sotto i riflettori del mondo con un'organizzazione impeccabile. Nessun incidente, traffico senza ingorghi, ottimi collegamenti fra le aree che ospitano le gare, atleti da 80 Paesi diversi. La Nazionale azzurra conquista cinque medaglie d'oro e sei di bronzo.
10 maggio
Giorgio Napolitano presidente
Giorgio Napolitano, 80 anni, viene eletto presidente della Repubblica al quarto scrutinio. E il 16 maggio conferisce a Romano Prodi, che ha vinto con la sua coalizione le elezioni politiche di aprile, l'incarico di formare il nuovo governo. La lista dei 25 ministri è presentata il 17 maggio al Quirinale e lo stesso giorno il Governo giura. Prodi afferma che è necessaria «una forte scossa».
9 luglio
Italia campione del mondo
Partita per la Germania sotto la spada di Damocle di Calciopoli, l'Italia di Lippi vince la quarta coppa della sua storia. Supera il girone E lasciandosi alle spalle Ghana, Repubblica Ceca e Usa. Poi vince contro Australia, Ucraina e Germania con i gol di Grosso e Del Piero. La finale di Berlino contro la Francia, quella della testata di Zidane a Materazzi, va ai rigori: 5-3 e Italia campione.
31 agosto
Ritrovato «L'urlo» di Munch
Viene ritrovato a Oslo L'urlo (1885) di Edvard Munch, trafugato due anni prima. A dicembre esperti del museo di Oslo confermano che l'umidità ha causato danni irreparabili al dipinto ed è impossibile un restauro. L'opera è descritta così dall'autore nel suo diario: «Camminavo con gli amici e io tremavo ancora di paura e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura».
30 dicembre
Saddam viene impiccato
Dopo la caduta di Baghdad, i marines catturato Saddam Hussein in un villaggio nei pressi di Tikrit. Il tribunale speciale condanna a morte Saddam, colpevole di crimini contro l'umanità. La sentenza viene eseguita il 30 dicembre: è la fine del Raìs che ha tenuto in pugno l'Irak dal 1979 al 2003. Grande gioia per curdi e sciiti; i sunniti sono contro il verdetto.
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