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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2012 alle ore 09:52.

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Nebbia fitta in Val Padana. Nebbia come anice, che oscura le regole, amplifica i poteri di Vasco Errani, dal 1999 attorcigliato alla poltrona di governatore, impedisce di scorgere l'orizzonte oltre il quale l'Emilia-Romagna potrebbe tornare a essere la regione modello che fu.
La cortina fumogena abbassa la vista di molti ma non di tutti, tantomeno di qualche occhiuto dirigente sopravvissuto alla prassi clientelare imperante. Le lettere ai big boss della giunta, rinserrati nei venti piani della torre più alta di viale Aldo Moro disegnata da Kenzo Tange, assomigliano a quelle vergate da San Paolo per i Corinzi.

Cogliendo una a una le furberie di cui è lastricata l'azione della giunta Errani e del suo entourage, si delineano i capisaldi ai quali dovrebbe ispirarsi una corretta e sana amministrazione. La lettera che porta la data del 3 di ottobre 2012 è un piccolo capolavoro di prosa e critica politica. Oggetto: "Costi della politica: incarichi speciali. Consulenze della Regione e sue società ed enti partecipati. Consulenze legali. Mancanza di trasparenza. Mancata pubblicazione. Mancata riduzione dei costi". A scrivere la missiva è Roberto Magarò, dirigente del servizio difesa del suolo in pensione e, soprattutto, segretario generale dei dirigenti regionali. È lui a usare la metafora della "Nebbia in Val Padana".

Ma l'oggetto della lettera e la metafora sono nulla rispetto al contenuto. Primo punto: cosa sono gli incarichi speciali? Ai sensi dell'articolo 63 dello statuto regionale sono quelli di «diretta collaborazione agli organi politici». Prerequisiti? Nessuno. È sufficiente, scrive Magarò, «l'esistenza in vita». Eppure, tra coloro che ricoprono quei ruoli ci sono megadirigenti per i quali sono iscritti a bilancio budget generosissimi. Nel 1994 gli incaricati speciali assommavano a 158 unità, e già allora si decise che erano troppi, tanto che si concordò di tagliarli di almeno del 10% in base a evidenti criteri di "razionalizzazione della spesa". Al 30 giugno 2012 gli incarichi speciali erano lievitati a 255, di cui 18 dirigenti e 30 giornalisti.

Annota Magarò: «Un aumento del tutto ingiustificato del 60%: con un incremento di spesa di svariati milioni di euro l'anno». Il bello (o il brutto, dipende dai punti vista) è che sul sito della Regione non si distingue affatto tra dirigenti di carriera e incarichi speciali. Sono tutti nello stesso calderone, inducendo nel cittadino l'idea che si tratti di «normali dirigenti addetti alla gestione ordinaria e non persone appartenenti a organi di partito». Un modo elegante per dire che le stanze della Regione sono ormai una dépendance del Pd.

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