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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2013 alle ore 13:31.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2013 alle ore 15:10.

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La stagione di Giovanni Perissinotto ai vertici di Assicurazioni Generali è finita ormai da più di un anno. La sua è stata un'uscita per molti versi inaspettata e comunque traumatica. Per Perissinotto che ha tentato fino all'ultimo di resistere. E per Generali, che sta ancora leccandosi le ferite.
Non ci riferiamo alla perdita del top manager. Bensì alle perdite - plurale - nei conti di Generali che pare abbia lasciato. Una serie di documenti interni recentemente inoltrati alla Consob di cui Il Sole 24 Ore è entrato in possesso attribuiscono alla gestione Perissinotto un'emorragia di centinaia di milioni.

Trecentoquattro sono stati già iscritti a bilancio, «in modo cautelativo», come perdite o accantonamenti. Altri 105, in crediti a rischio di inesigibilità, rimangono sospesi in un limbo contabile.
Arrivando a Trieste da Zurigo, dove amministrava il colosso assicurativo svizzero Zurich Insurance Group AG, Mario Greco ha trovato pane per i suoi denti. Nel giugno del 2012, dopo anni in cui era stata governata secondo i canoni di quel tipo di finanza un po' troppo diffuso in Italia - quello delle partecipazioni incrociate, dei patti tra amici e dei rapporti tra management e azionisti ai confini dell'incesto - Generali era a corto di fiato. Industriale e finanziario.

La prima incombenza del nuovo Ad è stata quella di vagliare le maggiori criticità. A partire dalle disfunzioni manageriali e procedurali. Alcuni dettagli sono stati già resi pubblici dagli analisti più attenti o dai giornalisti meglio informati. E un bilancio complessivo è arrivato il 21 agosto scorso in un inclemente articolo sulla finanza Italian style pubblicato dal Financial Times.
Da parte sua, a pagina 78 della semestrale del 30 giugno scorso, Assicurazioni Generali, o AG, ha scritto che «nel mese di luglio si sono concluse le attività di approfondimento avviate alla fine del 2012 su alcuni investimenti effettuati in anni passati in private equity e fondi alternativi... Gli approfondimenti hanno evidenziato la sussistenza di talune irregolarità sui piano della governance interna». Senza fare i nomi dei soggetti interessati.

Il Sole 24 Ore è invece in grado oggi di offrire un quadro dettagliato delle perdite che gli stessi esperti interni o esterni ingaggiati da Assicurazioni Generali hanno attribuito alla gestione di Perissinotto.
Tutto è cominciato con una «verifica della valorizzazione di assets e della governance del processo di investimento». Il Comitato di Controllo e Rischi di Generali ha ricevuto una relazione intitolata "Private Equity" il 14 dicembre 2012 e poco dopo l'ha portata all'attenzione del Cda. Il 21 dicembre è stata poi firmata una lettera di incarico in cui si affidava alla società Kpmg il compito di analizzare gli investimenti del gruppo assicurativo «nel settore Private Equity e fondi alternativi».

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