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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2011 alle ore 12:16.

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Fabio Novembre per Driade, poltrona «Nemo», 2010 © Settimio BenedusiFabio Novembre per Driade, poltrona «Nemo», 2010 © Settimio Benedusi

Odoardo Fioravanti, designer, Milano ~ Il mondo salverà la bellezza?

Angela Missoni, direttore artistico di Missoni, Varese ~ Può renderci più felici un mondo disegnato, tagliato e cucito a nostra perfetta misura? Il progetto libera o imbriglia la fantasia? È volo delle idee oppure circolo vizioso? È aspirazione al nuovo o strategia di controllo?

Luca Bassani Antivari, fondatore e presidente di Wally Yachts, Montecarlo ~ Progetti per sognare o progetti per sopravvivere?

Giuliano Sangiorgi, musicista, Roma ~ Tra la prima ruota in pietra e internet, tra l'idea e la sua realizzazione, tra l'istinto e la ragione, da sempre c'è lui, l'uomo, l'animale a quattro zampe che ha imparato, nel corso di milioni di anni, a usarne due per muoversi e le restanti per progettare e costruire. Tutto è in quelle due zampette libere e nel grigio camaleontico del suo pensare: il progresso e il regresso. L'abuso narcisista ed edonista di se stesso ha permesso al nostro caro animale pensante di non riuscire più a fare a meno di pensare, pensare, pensare... a discapito anche del pensiero stesso... non è riuscito a fare a meno di progettare, pur sapendo di andare contro il risultato... contro quell'evoluzione che ormai altro non è che una gara con se stesso. Saprà l'uomo riconoscere il traguardo? Ha mai saputo che ne esiste uno, in fondo, ed è proprio l'uomo stesso? O la sua intelligenza è solo, e per sempre resterà, un cinico autocompiacimento, che casualmente porterà al progresso e, sempre casualmente, alla sua negazione?

Rodolfo Dordoni, architetto, Milano ~ È l'animale, con attitudini oltre che progettuali anche "umane", in grado di elaborare un codice di autocontrollo?

Patrick Tuttofuoco, artista, Milano ~ È possibile rappresentare la visione di una moltitudine di persone e non di un singolo individuo nella realizzazione di un progetto? Ed esiste un modo per includere anche lo spirito?

Duilio Forte, artista e architetto, Milano ~ Progetto deriva dal latino "proiectum", da "proicere" ovvero gettare avanti; come si può conciliare il dirompente fiume in piena che questa splendida e luminosa parola alimenta incessantemente con la palude di mediocrità e conformismo che caratterizza il progetto contemporaneo?

Enrico Bossan, fotografo, direttore Colors Magazine e del dipartimento fotografico di Fabrica, Treviso ~ Comprendo la realtà attraverso le immagini. Si dice che nel corso dell'esistenza ciascuno di noi veda mediamente 329 milioni di fotogrammi. Come vivrei, io fotografo, se non avessi il dono della vista?

Michele Lupi, giornalista, Milano ~ Perché nei film di fantascienza viene sempre immaginato il design (sedie, consolle, tavoli, ecc.) mentre non viene mai immaginata e quindi rappresentata l'arte del futuro: i muri sono sempre bianchi, asettici e vuoti. Come e cosa sarà l'arte contemporanea del futuro? E il design rappresentato in quei film ha una sua credibilità?

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