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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2012 alle ore 11:51.

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Francesca Pegoraro

È importante che le "fughe", anche quando ci siano, trovino motivi per cessare. Se l'Italia punterà sulla cultura potrà fare molto anche per chi se n'è andato anche solo per curiosità.

Finanziare scuole, non partiti
Vorrei proporre che invece del finanziamento pubblico ai partiti, il cui cattivo esito è sotto gli occhi di tutti, si finanziassero adeguatamente scuole, università, cultura e ricerca.
Erminia Ardissino, Professore associato di Letteratura italiana, Università degli Studi di Torino.

In realtà servirebbe un finanzimento alla buona politica che, per essere tale, avrebbe la cultura come priorità.

Saluti da Castrocaro
Da Castrocaro Terme e Terra del Sole, un Comune dell'entroterra forlivese che per quasi 5 secoli è stato amministrato dalla Toscana e conserva alcuni beni storico architettonici assolutamente unici e preziosi, aderisco con convinzione, entusiasmo e partecipazione attiva al Manifesto.
Claudio Torrenzieri

Un po' di Italia come tante, meravigliose, altre Italie. Basta conoscerle e farle conoscere.

Ci vuole una road map
Suggerisco al più presto di proporre una roadmap con tappe chiare e realizzabili che ci porti fuori al più presto dal baratro dove ormai credo stiamo precipitando. Ci occorrono spuntoni di roccia e appigli dove ancorarci altrimenti la caduta sarà senza fine.
Paolo Coccia

Senza libri si finisce schiavi
La cultura, in estrema sintesi, è necessaria alla vita dell'uomo libero: senza di essa restiamo schiavi in balia degli eventi che dovremo seguire e che non potremmo influenzare. Eventi che, nella loro completa indifferenza nei nostri riguardi, potrebbero da noi in futuro essere considerati maligni, come talvolta consideriamo la Natura. Per questo motivo aderisco alla vostra pregevole iniziativa, per l'unica via possibile, che passa dalla cultura.
Alessandro Cignoni
Tenente di Vascello

Prima insegnare ai prof
A proposito dell'avvertimento di Albaz "insegnamo agli studenti cosa significa studiare" citato nelle pagine centrali dell'inserto cultura del 4 marzo, direi che il problema è ancora più "a monte". Occorre insegnare agli insegnanti cosa significa insegnare! Troppi sono i docenti che si limitano, nel migliore dei casi, a veicolare un sapere puramente cognitivo, senza porsi neppure la questione del formativo, vuoi perchè ritengono che la loro disciplina non ne sia coinvolta, vuoi perchè ritengono di non averne il tempo, vuoi perchè ritengono di non essere tenuti a farlo ( la frase più ricorrente..." non sono uno psicologo!"). Come insegnante di italiano, ho sempre invitato i miei alunni di quinta liceo linguistico a leggere l'inserto cultura e il lunedì ho sempre dedicato uno spazio per commentarne gli articoli più attinenti al programma in svolgimento; come genitore di un ragazzo che frequenta il quinto anno di un liceo scientifico, sul versante educativo ho verificato negli insegnanti di mio figlio un vuoto e un appiattimento veramente desolanti, che si traducono, non solo in mio figlio ma anche nei suoi compagni, in demotivazione e disinteresse per ciò che li circonda.
Mariarosa Bertoli
Bergamo

A volte viene in mente chi diceva che "insegnare significa spiegare agli altri che sanno bene quanto te". Chi lo sa fare si mette in gioco, certo, ma affascina e trasmette conoscenza e la cementa con la passione.

La saggezza del nonno
Memore del motto di mio nonno: "studia il latino se vuoi riuscire nel commercio", aderisco con molte speranze al Manifesto.
Cristiana Morigi Govi

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