Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2012 alle ore 11:51.

My24

C'è entusiasmo, speranza, qualche volta rabbia. Da ogni parte d'Italia, e anche dall'estero, continuano ad arrivare adesioni al manifesto per la Cultura pubblicato sul Sole 24 Ore Domenica del 19 febbraio. Sembra che ovunque non si aspettasse che un segnale, un'iniziativa, per dare corpo e slancio ad un sentimento già vivo. La consapevolezza che la cultura è il «petrolio italiano» – anzi di più perché il petrolio non è rinnovabile e la cultura genera altra cultura – non risale certo ad oggi; ma di attuale c'è - ed è l'intuizione che ha mosso l'iniziativa del Sole 24 Ore - la proposta di utilizzare questa risorsa troppo a lungo trascurata per rimettere in moto non solo lo spirito, ma anche l'economia. Insomma, «con la cultura si mangia». Soprattutto in un Paese come l'Italia. Come hanno dimostrato di avere molto chiaro i nostri lettori. Presentiamo di seguito le idee e le proposte più significative, necessariamente selezionate tra le centinaia arrivate fin qui in redazione per alimentare la «costituente» (così recita il manifesto) che «riattivi il circolo virtuoso tra conoscenza, ricerca, arte, tutela e occupazione». Continuate a scrivere, naturalmente

1
Una costituente per la cultura

Cultura e ricerca sono capisaldi della nostra
Costituzione. L'articolo 9 «promuove lo sviluppo della cultura e laricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Sono temi intrecciati tra loro. Perché ciò sia chiaro, il discorso deve farsi economico.

2
Strategie di lungo periodo

Se vogliamo ritornare a crescere, se , dobbiamo pensare a un'ottica di medio-lungo periodo in cui lo sviluppo passi obbligatoriamente per la valorizzazione delle culture, puntando sulla capacità di guidare il cambiamento. Cultura e ricerca innescano l'innovazione e creano occupazione, producono progresso e sviluppo.

3
Cooperazione tra i ministeri

Strategia e scelte operative devono essere condivise dal ministro dei Beni Culturali con quello dello Sviluppo, del Welfare, della Istruzione e ricerca, degli Esteri e con il premier. Il ministero dei Beni Culturali e del paesaggio dovrebbe agire in coordinazione con quelli dell'Ambiente e del Turismo.

4
Arte a scuola e cultura scientifica

L'azione pubblica contribuisca a radicare a tutti i livelli educativi lo studio dell'arte e della storia per rendere i giovani i custodi del nostro patrimonio. Per studio dell'arte si intende anche l'acquisizione di pratiche creative. Ciò non significa rinunciare alla cultura scientifica, ma assecondare la creatività.

5
Merito, pubblico-privato, sgravi ed equità

Una cultura del merito deve attraversare le fasi educative, formando i cittadini all'accettazione di regole per la valutazione di ricercatori e progetti di studio. La complementarità pubblico/privato deve divenire cultura diffusa. Provvedimenti legislativi per i privati vanno sostenuti con sgravi fiscali.

Detrarre il biglietto del teatro
Non ci sono solo i soliti appelli ("salviamo la cultura!") e i doverosi richiami (l'art. 9 della Costituzione), ma c'è finalmente un approccio concreto ai reali problemi e l'indicazione delle leve decisionali chiamate a offrire una soluzione. Basti il passaggio secondo cui "provvedimenti legislativi a sostegno dell'intervento privato vanno poi ulteriormente sostenuti attraverso un sistema di sgravi fiscali (in molti paesi persino il biglietto per un museo o un teatro è detraibile)". Ecco, cominciamo da qui. Con il sostegno di tutti o, almeno speriamo, di tanti!
Silvio Zanolli
Fondazione Cariverona

Cultura, volano del Pil
Una ricerca che abbiamo sviluppato dimostra come investire in cultura rappresenti un volano che genera un impatto sul Pil moltiplicato. Ogni euro di Pil in cultura ne sviluppa più di altrettanto in modo diretto e indiretto sul resto dell'economia
Valerio De Molli
Ad di The European House - Ambrosetti

Infatti è solo partendo dalla cultura, e investendo con convinzione in essa, che potremo ricominciare, in tempi ragionevoli, a crescere. Altrimenti siamo destinati a un rapido declino. «Niente sviluppo, niente cultura».

Le riviste culturali accanto al Sole
A nome del Coordinamento Riviste Italiane di Cultura (Cric) aderisco molto volentieri al Manifesto. Le riviste italiane di cultura sono un elemento critico indispensabile della nostra società, rappresentano nuclei di volontariato culturale preziosi, riscuotono un buon successo di abbonamenti nelle istituzioni culturali, specie universitarie, internazionali. Partecipano alla costruzione di piattaforme informatiche dove i loro articoli sono raggiungibili in ogni parte del mondo. Vogliono agire in un ambiente che consenta dibattito e confronto non nell'effimero o nel consumistico. È quello che possono fare insieme cultura e sviluppo

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi