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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2012 alle ore 11:51.

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L'ignoranza non dà pane
Se si pensa che le risorse investite in cultura siano costose, condividendo l'affermazione che "con la cultura non si mangia", allora si dovrebbe anche prendere in considerazione che il costo dell'ignoranza è ancora maggiore.
Emanuele Costa

L'ignoranza crea oscurantismo, inibisce il contatto tra persone e popoli, limita gli scambi. Insomma, uccide la civiltà e l'economia.

Ricominciamo dalla tv
Condivido tutto. Mi piacerebbe molto che provassimo a dare qualche indicazione concreta, tipo:
1) creare un sistema certificato per l'insegnamento della lingua italiana (vivo all'estero e devo constatare l'assenza del "sistema lingua italiana" di fronte al grande interesse per cultura e lingua italiana di chi italiano non é)
2) riportare la cultura in tv, il che ovviamente non significa mettere Brecht in prima serata, ma fare trasmissioni intelligenti e simpatiche
3) educare al multiculturalismo e alle lingue straniere, per portare aria fresca!
Enrico Bisogno

Che magnifico programma per una televisione diversa! Una quota del nuovo sviluppo legato alla cultura passerà proprio dal ripensamento della Tv. E dei nuovi media.

Facciamo come in Francia
Mi è piaciuta molto l'iniziativa del ministro della Cultura francese di introdurre lo studio della Storia dell'Arte fin dal primo ordine della scuola dell'obbligo, cosa che proporrei anche per le nostre scuole, facendolo procedere di pari passo con quello della Storia e dello sviluppo del pensiero umano.
Alessandro Di Ciolo
Farmacista in Forte dei Marmi

La consapevolezza del bello e del sublime crea cittadini più consapevoli e aumenta la loro capacità di creare armonia.

Mai dividere la cultura
Ritengo inoltre importante l'accento da Voi posto sull'inutilità della dicotomia tra cultura umanistica e scientifica: sono entrambe necessarie e fondamentali per lo sviluppo dell'essere umano e della civiltà, per avere una mente aperta e critica ed essere, così, meno in balia degli eventi e di se stesso
Federico Demarchi
Dottorando in Letterature comparate, Genova

Avvocati mecenati
Militerni & Associati, studio legale con sedi in Milano, Napoli, Roma, Bergamo, Brescia e Torino, intende aderire al Manifesto. Il nostro studio, in occasione della celebrazione dei suoi venti anni, ha deciso di intraprendere un percorso di promozione e sostegno di giovani artisti italiani.
Massimo Militerni

Non servono imbonitori
Nel corso della storia tutte le grandi trasformazioni, nel bene come nel male, sono emerse da un processo di reazione sinergetica, una vera e propria alchimia, che ha sempre avuto quali interpreti dei gruppi dirigenti, che hanno saputo interpretare l'evolvere dei contesti di riferimento. Il punto dunque è quale classe dirigente va a farsi interprete dei cambiamenti. Se manca buona classe dirigente, vale a dire quella che ha quale sua ispirazione profonda i valori fondanti di ogni vero vivere sociale, il suo posto sarà immancabilmente occupato da cattiva classe dirigente, che ha come obiettivo il suo esclusivo tornaconto personale e quello dei suoi vassalli. Oggi ci sono tanti imbonitori di pubblico, addetti al marketing sociale ma fondamentalmente privi di anima, mentre manca vera forza di pensiero. Spero che intorno al vostro Manifesto possa aggregarsi gente che ha cuore e visione, piuttosto che un asfittico bisogno di autoaffermazione.
Francesco Rinaldi

A volte il vero discrimine del progresso è la scelta tra l'essere Prometeo o Narciso. L'eroe per il progresso o il vanitoso egocentrico. Vale anche per i popoli.

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