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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2012 alle ore 08:12.

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Dai molteplici aspiranti transessuali che conoscevano Greta, Kromer si guardava bene dall'accettare anche solo un pompino, nonostante fossero troppo giovani e impacciati per meritarsi un posto tra i condannati a morte. Nessuno di loro poteva immaginarsi l'aura che conferivano a Kromer. Il procedimento era arcano. Kromer, un nerd amante dei libri, un impiegatuccio, se ne era stato lì seduto senza nemmeno riuscire a bere granché tra i giovanotti neri dal reggipetto imbottito che il giorno dopo si sarebbero trovati in ritardo ai corsi per estetisti e parrucchieri o, in qualche caso, a quelli di Introduzione alla Sociologia o alla Psicologia del Queens College. Il loro linguaggio peculiare, da shemale pre-operazione, rendeva anche loro un sottotipo di nerd, secondo Kromer. Eppure, il giorno dopo, seduto di pomeriggio a mangiare un boccone con la sua coorte randagia di aspiranti dottorandi e correttori di bozze, Kromer interpretava la parte di Rasputin o di Gurdjieff, e da lui ci si aspettava che si lanciasse in luride seduzioni e magari in qualche rapimento. Forse si trattava di una mera questione lombrosiana: la traccia di un che di malato e nefasto nel profilo della mascella e delle orbite di Kromer.

Renee e Luna, iscritte a Storia nell'istituto per gli studi post-laurea – cui Kromer riservava gli appellativi di Bella Renee e Invisibile Luna – adottavano il sistema "amica del cuore", per evitare a tutti i costi di farsi sorprendere da sole con lui. Kromer lo venne a sapere dalla loro più coraggiosa collega Sarah, che non si era sottratta dall'incontrare Kromer non accompagnata a Union Square, per lo meno alla luce del giorno. Il pomeriggio era terso, i piccioni ispezionavano il fango incartapecorito dall'inverno, una sciarpa nascondeva la bocca di Sarah. Kromer si stava immaginando che Sarah lo volesse per sé, quando lei cominciò a descrivergli la tattica di Renee e Luna.

«Non dovrebbero aver paura di me».
«Non gli fai paura. Sono sconcertate e nauseate. Vogliono essere in grado di scambiarsi le proprie annotazioni».
Annotazioni? Kromer era un cardine tra mondi diversi, una rapida occhiata su quei mondi. A loro non poteva offrire altro che le proprie annotazioni, certo non il mondo stesso. Questo proprio non riusciva a farlo capire. Né Kromer riusciva a confessare che era Renee, la ragazza a cui mancava soltanto la tesi sulle rappresentazioni occidentali contemporanee della Rivolta dei Boxer, che amava. Renee Liu, che indossava soltanto dolcevita e ricordava un whippet, uno di quei piccoli levrieri inglesi, con il naso che sembrava un faro di malinconia, che aggrottava le sopracciglia e sorrideva sospettosa in risposta a qualsiasi cosa Kromer dicesse in modo semi-sincero, la cui sorella maggiore aveva frequentato il college con Kromer e Greta, e i cui minuscoli genitori cinesi Kromer aveva una volta visto venire a prendere al dormitorio la sorella di Renee con tutti i suoi averi.

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