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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2013 alle ore 09:00.

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INTERVISTATORE - I tuoi romanzi ambientati nel passato sono pieni di dettagli. Gli appunti sono centrali?
CHABON - Comincio prima a scrivere. A meno che non abbia l'idea già tutta formata. Di solito comincio e poi scopro di che cosa parla il libro. Dove si ambienta. Chi sono i personaggi.

INTERVISTATORE - Allora quando fai le ricerche? Ti fermi su una frase e vai a cercare su internet?
CHABON - Cerco di non farlo. È una brutta pratica. Io cerco di scrivere sulle mille parole al giorno. Per me funziona meglio se spengo internet. Mi pare molto più facile, se vuoi scrivere mille parole. Ma a volte devo dedicare… Esempio, con questo libro che sto scrivendo, ho scritto molto… Diciamo che parla di come durante la Seconda guerra mondiale gli alleati reclutarono, o rapirono in modo benevolo, scienziati nazisti che lavoravano su tecnologie che gli Alleati volevano usare o che semplicemente non volevano fossero usate dai nazisti stessi. Gente come Wernher von Braun (2), ingegneri aerospaziali, scienziati nucleari che lavoravano alla bomba atomica tedesca. Questi furono trafugati in America, gli diedero nuove identità, la cittadinanza, li riabilitarono. Gli andò molto bene, considerato tutto. Molti di loro erano membri importanti del Partito nazista. Se non li riuscivano a convincere, erano pronti a eliminarli. Ho letto delle cose a riguardo, si chiamava Operazione Paperclip. Non ne so abbastanza per poterne scrivere ancora, perciò adesso devo interrompere la scrittura per fare della ricerche. Un paio di giorni, non voglio perderne di più. Voglio tenere il ritmo.

INTERVISTATORE - Kavalier e Clay è ambientato a metà del Novecento ed è scritto in un modo dettagliato pazzesco. Come fai a ottenere tutto quel materiale? La parte sul Golem…
CHABON - Per lo più me lo invento.

INTERVISTATORE - Allora soffri di uno strano disturbo.
CHABON [Ride.] Devo spesso ricordarmi che la ricerca è una trappola. È allettante andare su internet, Wikipedia e seguire link dopo link. Puoi pensare che come romanziere ti serve più ricerca. Non è vero. Forse la cosa da imparare è che non ti serve conoscere i fatti, se i fatti non si adattano alla tua libertà artistica.

INTERVISTATORE - Ma non penso ai fatti. Penso al tessuto della vita in un'altra epoca.
CHABON - Per lo più è osservazione, se non diretta, tramite libri letti e film visti. Quando scrivevo Kavalier e Clay guardavo tanti vecchi film, ma devi ricordarti: è un film. Se hai Barbara Stanwyck e Fred MacMurray che parlano in un certo modo in una pellicola non significa che all'epoca si parlasse così.

INTERVISTATORE - Però almeno gli oggetti...
CHABON - Certo. Se vedevo un telefono appeso al muro pensavo che si usassero così, altrimenti avrebbero detto: Che strano telefono! E se vedevo un film con Ginger Rogers (3), lei nemmeno la guardavo, ma osservavo la sua borsetta, le sue scarpe.

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